Consiglio Comunale aperto di Arezzo  su Stazione Media Etruria. Ing.Scaleni: si rifaccia un nuovo studio di fattibilità in ossequio al Regolamento Europeo 1679/2024.

Eccellentissime Autorità del territorio,

Eccellentissime Autorità qui presenti,

Ringrazio tutti Voi per la grande occasione che mi viene concessa nel partecipare a questo consesso. Se siamo qui tutti insieme, è per un solo obbiettivo:

decidere il destino della nostra città nell’interessedei nostri concittadini, per le nuove generazioni e per l’economia di Arezzo.

La maggior parte di Voi qui presenti conoscono il mio impegno nell’interesse della nostra città.Ho fatto proposte su pendolari, viabilità e recentemente ho proposto le possibili tracce Alta Velocità per la nostra città. Chi di dovere ha provato a chiederle? A me sembra, ma forse mi sbaglio, che si facciano solo annunci roboanti per treni che bene che vada neppure partono, come è successo sabato scorso a Milano.

Oggi parliamo di Medioetruria. L’idea sarebbe che possibilmente non fosse solo un mero esercizio linguistico, ma una presa di posizione chiara e decisa. Vogliamo condannare la nostra città all’oblio infrastrutturale?

Vogliamo forse continuare con la decrescita dell’economia del territorio? Parlare significa fare sentire la nostra voce. Ci vogliono azioni concrete. Bisogna rivolgersi direttamente al Ministero.

Sugli studi di fattibilità si è detto di tutto e di più. Basta leggere gli articoli, le interviste, gli interventi dei vari politici, rappresentanti istituzionali e dell’azienda direttamente interessata, ossia il Gruppo Ferrovie dello Stato, nella personificazione del ramo aziendale dedicato alle infrastrutture RFI.Queste discussioni a cosa hanno portato?

Al nulla….

Dico nulla perché fondamentalmente abbiamo avuto studi di fattibilità che pure redatti dalla stessa mano si contraddicevano tra loro… Gli studi normalmente dovrebbero avere un metodo scientifico, dando cioè responsi chiari. Nel caso di quest’opera invece alle volte pare che siano stati considerate anche la popolazione cimiteriale e quella non ancora giunta alla maggiore età…

Sarebbe un metodo scientifico questo? Chiedo a chi ne sa più di me… magari sbaglio…

C’è però un’unica certezza: Rigutino.

Non per mero campanilismo, ma alla luce di una oggettiva innegabile verità: i regolamenti europei. Parlo del regolamento 1315/2013.

In detto regolamento si stabilisce la necessità di scambio Ferro su Ferro. Rigutino è l’unica scelta che garantisce tale condizione. Però sembrerebbe che ad una certa politica e, inspiegabilmente, anche ad alcuni rappresentanti dell’Azienda, questo dettaglio non interessi. Magari anche in questo caso mi sbaglio…

Ma se i regolamenti europei spesso sono quella Bibbia che va seguita alla lettera anche quando economicamente e socialmente non conviene, (Bonus 110 che ha prodotto case che ammuffiscono, pescatori straziati da regolamenti comunitari sulla pesca, produttori di enogastronomici che hanno visto svilito il Made in Italy: solo per citare alcuni esempi);

perché in questo caso gli stessi regolamenti europei sembrano essere ridotti a una mera postilla tranquillamente ignorabile? Ci sono forse altri interessi? Magari interessi oligarchici o di certe cricche in gioco?

Non voglio essere complottista. Ne voglio tediare questo consesso con teorie fantasiose. Voglio solo fare notare che Rigutino è l’ UNICA scelta per la collocazione di questa infrastruttura. Unica perché logica, coerente con i regolamenti europei e con il buon senso di collocare un opera utile in un contesto utile.

Poi certo… non sarà la Medioetruria la panacea di tutti i mali della nostra Arezzo, della nostra Toscana, e nemmeno dei guai che in questi momenti sembra stia affrontando il Gruppo FS, con tanto di sospetti sabotaggi. Non vi dirò che saremo più ricchi con la MedioEtruria a Rigutino. Vi dirò che saremo più poveri con la soluzione Creti.

Riprendendo l’articolo del 9 febbraio 2024 su Arezzonotizie.it,a Creti occorrono onerosissime opere di messa in sicurezza idraulica, di collegamenti viari per favorire una soluzione monca, sfasata e concettualmente obsoleta in tempi di Green Deal, che impedisce lo scambio ferroferroa favore di quello su gomma privata.

Quando diciamo Creti parliamo di un dimezzamento di bacino di utenza utile pur considerando il più pessimista degli studi di fattibilità. Parliamo di un raddoppio dei costi, con un quadruplicamento del disservizio. La conclusione è che con Creti saremo tutti più poveri, soprattutto di buon senso.

Sulla necessità dello scambio ferro-ferro, bisogna porre attenzione. Se lo scambio ferro-ferro risultasse obbligatorio, sarebbe stata di fatto VIOLATA LA LEGGE.

È questa la domanda che bisogna farla al Ministero, ancora aspetto la risposta da parte dell’ANSFISA. La risposta dovrà essere chiara: SI o NO. No mezze misure. E’ forse disciplinato dall’ articolo 12 punto c del Regolamento Europeo 1315/2013? E’ forse disciplinato dall’ articolo 14 punto b del Regolamento Europeo 1679/2024?

E chiederei cortesemente che non venga più citata la “sorella maggiore” MedioPadana, poiché è un argomento ormai desueto. Al di la di tutti gli illustri tecnici e dirigenti che ci potrebbero spiegare che in quel caso l’utenza si muove su mobilità privata, basti ricordare che la progettazione risale ai primissimi anni del 2000 e la realizzazione è comunque antecedente al citato regolamento europeo del 2013, e ancor di più a quello del 2024.

La collocazione a Creti porta inoltre con se le seguenti valutazioni:

1. La regione Toscana e Umbria pagano per tre coppie di treni attualmente in essere ad Arezzo, rispettivamente (circa due milioni e 800mila euro)

2. ⁠Il potenziamento a cinque coppie di una stazione ormai preistorica e scollegata dalla AV equivale ad ammortizzare in meno di quarant’anni il costo di una nuova stazione con stime di costi reali e non strumentalmente gonfiate come nel caso del tavolo tecnico ministeriale (con almeno dieci coppie, previsioni di PIL fantascientifiche, e la stabilità in crescendo come nel caso Medio Padana con le dovute proporzioni);

3. ⁠spendere ancora per nuovi treni AV senza fermata in linea è una soluzione eccessivamente onerosa e precaria.

Creti è un vero e proprio libretto di istruzioni per lasciare quattro vallate scollegate dal resto d’Italia e d’Europa.

Si rifaccia un nuovo studio di fattibilità per Medioetruria in ossequio al Regolamento Europeo 1679/2024. Ognuno di noi si dovrà assumere le sue responsabilità.

Qui è in gioco il destino economico di Arezzo, città bellissima.

Arezzo fa il tifo per noi, non possiamo deluderla.

Io non voglio deluderla.

Chiedo di essere ascoltato dalle Commissioni Infrastrutture/Trasporti di Camera e Senato. Medioetruria diventi un caso nazionale! Per questo mi rivolgo al Ministro Matteo Salvini a cui chiedo di prendere in considerazione l’idea di venire a confrontarsi di persona con noi su questo tema.

Grazie.

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