Alla Cortese Attenzione della Stampa Nazionale.
(ASI) Alla Cortese Attenzione della Stampa Nazionale. Mi chiamo Paolo Pelini sono un Erbochimico, professionista esperto nel controllo qualità, ricerca e valutazione e riconoscimento Farmacognostico delle Piante Officinali e loro Estratti!Mi chiamo Paolo Pelini sono un Erbochimico, professionista esperto nel controllo qualità, ricerca e valutazione e riconoscimento Farmacognostico delle Piante Officinali e loro Estratti!
Mi occupo di ricerche sul microbiota nelle piante officinali e nella sua azione di modifica del fitocomplesso delle stesse, oltre che di consulenze scientifiche in ambito Farmacognostico.
Chiedo gentilmente la pubblicazione della seguente lettera importante per la salvaguardia delle piante antrachinoniche come l'aloe per dire la verità su questa questione che non ha nulla di scientifico, sui vostri siti e testate giornalistice.
Non vi è nessuna prova scientifica della genotossicità e cancerogenicità dei prodotti idrossiantracenici!
inoltre vi è da dire che lo studio condotto dall'efsa è basato su test come quello di Test Ames non attendibili né predittivi nei confronti della genotossicità e tantomeno della cancerogenicità in quanto è stato utilizzato un modello biologico batteri (Salmonella typhimurium) non equiparabile biologicamente né geneticamente alla complessità di un organismo eucariote.
Inoltre da quello che si evince dalla relazione del suddetto ente gli studi presi in considerazione non sono stati svolti a regola d'arte nel metodo in quanto nei terreni di coltura utilizzati viene la mancanza di enzimi p450 che dovevano essere addizionati al terreno mediante estratto di fegato di ratto (S9) per simulare l'azione biochimica e la modificazione delle molecole idrossiantracenici rendendole eventualmente cancerogene o comunque mutagene, oltre che per stessa dichiarazione del Efsa altri test ad esempio di ripartizione del danno del DNA SOS, condotti non sono validati per la genotossicità.
La mancanza di questi requisiti rende i test in vitro assolutamente inaffidabili e mancanti dei requisiti per poter dichiarare i derivati idrossiantracenici a mio avviso pericolosi per la salute.
Inoltre, la giustificazione che asserisce qualcuno per avallare l'idea di voler eliminare le piante antrachinoniche come l'aloe perché potenzialmente tossiche in quanto contengono derivati idrossiantracenici non trova alcun fondamento, dato che basterebbe stabilire una dose minima di antrachinoni consentita e inserire in farmacopea i relativi metodi analitici come HPLC, Spettrofotometria e il più banale ma il più accessibile alle aziende come il test Colorimetrico per individuare negli estratti tale percentuale.
Paolo Pelini