(ASI) Roma – In attesa della messa a punto di procedure condivise sulla fecondazione eterologa in Italia, le associazioni Hera Onlus di Catania, SOS Infertilità Onlus di Milano e Cittadinanzattiva stilano un vademecum di poche regole fondamentali sulla donazione dei gameti.
Il tema sarà approfondito durante il convegno “La tutela della salute per le coppie infertili e sterili dopo le sentenze della Corte Costituzionale”, che si svolgerà giovedì 5 giugno a Roma nella sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio.
Vademecum
- I donatori possono essere i fertili, oppure gli infertili che donano parte dei loro gameti durante i loro cicli di PMA. I gameti potranno essere donati sia da persone che hanno già avuto figli sia da persone che ancora non ne hanno avuti;
- I donatori dovranno essere di una età compresa fra i 21 e i 35 anni;
- I donatori dovranno essere in buone condizioni di salute generale e non presentare nella loro storia ereditaria e familiare indizi verso alcuna malattia. Saranno esaminati i rischi per malattie genetiche e per malattie infettive;
- Sarà limitato il numero di donazioni: per ragioni di equilibrio genico, da ogni donatore non possono risultare più di 6 gravidanze;
- I gameti donati saranno posti in quarantena per almeno 6 mesi per confermare e verificare la permanenza dello stato di salute del donatore;
- La donazione deve essere assolutamente motivata da una spinta altruistica e realizzata nella più assoluta gratuità. La donazione deve essere lontana da contaminazioni commerciali oltretutto vietate dalla stessa legge 40 nel comma 6 dell’Articolo 12.
- I donatori devono essere anonimi come previsto dalla legislazione attuale sulla donazione di organi, di cui ai Decreti Legislativi 191/2007 e 16/2010
“Questi pochi punti rappresentano alcuni criteri fondamentali nel processo della donazione dei gameti, dai quali partire per garantire la salute del nascituro e la prospettiva di una genitorialità serena alla coppia infertile o sterile”, ha sottolineato Mario Gambera, presidente HERA. “Questo vademecum, infatti, nasce proprio con l’obiettivo di rassicurare le coppie sterili, dare loro la certezza che anche in Italia, finalmente, potranno essere aiutate e supportate al meglio”.
Le coppie sterili finora costrette a migrare in altri Paesi europei potranno dunque accedere alla fecondazione eterologa evitando costi proibitivi e con il sicuro supporto del Sistema Sanitario Nazionale.
Ufficio stampa
GAS Communication