(ASI) Christopher Aleo firma l’accordo con Re Mswati III per la gestione di un hub fiscale e bancario destinato a rivoluzionare l’Africa australe. Un nuovo attore si affaccia sulla scena delle delocalizzazioni industriali e della pianificazione fiscale: Eswatini, piccolo regno incastonato tra Sudafrica e Mozambico, si propone come piattaforma privilegiata per attrarre imprese globali, capitali e industrie ad alta mobilità.
L’obiettivo è ambizioso: replicare i modelli vincenti di Svizzera e Dubai, adattandoli al contesto africano. A guidare questa trasformazione è Christopher Aleo, banchiere svizzero, CEO del gruppo iSwiss e già volto noto sulle pagine di Forbes.
Tra poche settimane sarà operativo il portale istituzionale della eSwatini Airport Free Zone, attraverso cui sarà possibile avviare nuove società interamente online. L’iniziativa ha già attirato l’attenzione di fiscalisti e consulenti d’impresa di tutto il mondo, grazie a un modello che promette di diventare un laboratorio unico per l’intero continente africano. La vera novità sta nella perfetta integrazione con il sistema bancario: la costituzione della società e l’apertura del conto corrente saranno parte di un unico processo semplificato, che azzera gli ostacoli burocratici.
In meno di tre minuti, un’impresa potrà nascere, registrarsi da remoto grazie a sistemi di riconoscimento facciale, ottenere un conto multivaluta e iniziare subito a operare nei circuiti internazionali SEPA e SWIFT. “Abbiamo invertito il paradigma – spiega Aleo – questa è la prima Free Economic Zone al mondo direttamente collegata a un istituto bancario. Volevamo risolvere il problema più grande per gli imprenditori: costituire società prive di strumenti finanziari immediatamente operativi.”
La Free Zone sorgerà accanto al King Mswati III International Airport di Manzini. Il progetto prevede un edificio centrale di 3.500 mq con uffici, bar, ristorante e spazi dedicati alla comunità imprenditoriale. Il masterplan si sviluppa su 30 ettari, con accesso diretto alla pista dell’aeroporto, a conferma della forte vocazione logistica. A supporto della sicurezza patrimoniale, sono previste anche una raffineria d’oro e un caveau sotterraneo con oltre 3.000 cassette di sicurezza.
Elemento chiave del progetto è la leva fiscale: fino allo 0% di tassazione per startup e nuove imprese, con l’obiettivo di attrarre tra le 600mila e 1 milione di registrazioni societarie entro il 2026. Per le autorità locali, la Free Zone rappresenta una spinta decisiva allo sviluppo economico e all’occupazione qualificata.
Aleo ha disegnato questa visione ispirandosi alle best practice internazionali: “Abbiamo importato i migliori elementi delle zone franche di successo, adattandoli al contesto africano. Eswatini può diventare una Svizzera d’Africa, con stabilità, sicurezza e capacità di attrarre capitali.”
Per le imprese italiane, si apre una nuova porta d’ingresso verso il continente africano: dalla logistica alla manifattura, dal food al design, i settori interessati sono numerosi. Il vantaggio? Una giurisdizione fiscale competitiva, burocrazia digitale snella e una posizione strategica con accesso diretto al mercato sudafricano.
Il lancio ufficiale della piattaforma e la presentazione del palazzo centrale sono previsti per fine settembre. L’iniziativa, sostenuta direttamente dal Re Mswati III, si candida a riscrivere le regole della finanza africana. E, ancora una volta, Christopher Aleo dimostra di saper coniugare visione strategica e pragmatismo operativo, confermandosi tra i protagonisti più innovativi della scena bancaria e imprenditoriale globale.




