(ASI) I dati odierni sono lo specchio di una situazione in cui prevale l’incertezza. I movimenti al ribasso delle famiglie e al rialzo delle imprese sono, infatti, sintesi di elementi in cui si confrontano percezioni di una situazione attuale non brillante e attese, non sempre univoche, di un contenuto miglioramento: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat sulla di fiducia dei consumatori e delle imprese a marzo.
Sul sentiment delle famiglie – prosegue la nota - pesano i timori di un andamento meno favorevole del mercato del lavoro e l’attenuarsi del contributo positivo dato dal rapido rientro dell’inflazione. Dal lato degli imprenditori, pur registrandosi un generalizzato miglioramento della fiducia, permangono importanti differenze tra i diversi segmenti produttivi con un deterioramento del sentiment tra gli operatori del commercio tradizionale e del turismo.
Tutto sommato – conclude Confcommercio - le valutazioni odierne vanno lette con moderato ottimismo, nel senso che i dati reali convergono su uno scenario di forte rallentamento dell’attività economica mentre le percezioni appaiono resilienti, modificandosi solo marginalmente. In altre parole, poteva andare peggio.