(ASI) Roma - “Purtroppo l'inizio del nuovo anno conferma quanto stava accadendo negli ultimi mesi del 2021 che hanno visto un costante aumento dei costi delle materie prime.
Tutto ciò sta causando prezzi spropositati e insostenibili per quanto riguarda energia, grano e imballaggi, a cui si stanno aggiungendo anche forti ritardi nelle consegne. Dobbiamo inoltre ricordare anche i costi triplicati dei noli dei container che hanno contraddistinto questi mesi di pandemia. Problemi seri e da affrontare con urgenza perché stiamo rischiando il collasso dell’intero sistema agroalimentare e la perdita di competitività dell’export italiano. Gli aumenti delle bollette riflettono il trend di forte crescita delle quotazioni internazionali delle materie prime energetiche e del prezzo della CO2, facendo segnare un +55% per elettricità e +41,8% per gas e le recenti tensioni geopolitiche intorno all'Ucraina non fanno che accrescere le incertezze nei mercati. Anche il comparto degli imballaggi è stato investito dall’aumento dei costi delle materie prime: per quanto riguarda la carta si calcola un aumento nel costo della cellulosa del 70% rispetto a fine 2020; il prezzo del legno è aumentato invece di circa il 15%. Infine il prezzo della pasta va verso un rincaro-monstre a causa della fiammata del prezzo del grano e dell’aumento della bolletta energetica. E quindi un chilo di pasta che prima la grande distribuzione acquistava a 1,10 euro, adesso ne costa 1,40 e a fine gennaio arriverà a 1,52. La crescita del costo dell’energia e delle materie prime impatta sull’intera catena delle filiere produttive, portando a incrementi del costo di beni e servizi, soprattutto per quelli di più largo consumo. Abbiamo infatti già assistito agli aumenti di pane, pasta, latte e carne durante tutto il periodo natalizio. È necessario intervenire al più presto per proteggere il sistema agroalimentare italiano che rappresenta un settore chiave della nostra economia” - Così Lorenzo Zurino, Presidente Forum Italiano dell’Export.