(ASI) "Questa mattina, militari della Guardia di Finanza di Caserta hanno eseguito 2 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia".Comincia così il comunicato attraverso il quale le Fiamme Gialle rendono noto l'esito dell'operazione, condotta nel Casertano, che ha portato al sequestro di immobili per un valore di oltre 7 milioni di euro.
"Un malvivente- continua- è ancora latitante, mentre l'altro è stato tratto in arresto all'alba presso la propria abitazione e associato alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Le indagini hanno riguardato inoltre altri 6 soggetti, di cui tre donne, tutti residenti a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, che a vario titolo hanno partecipato alla costruzione di un vasto complesso immobiliare situato in quel Comune, nel frattempo dichiarato agibile seppure costruito su un terreno tuttora destinato a uso agricolo.
La struttura sottoposta a sequestro preventivo è composta da più piscine, un ampio bar, un importante ristorante, un'annessa sala da ballo e un'elegante palazzina di tre piani destinata ad abitazioni per i familiari dell'arrestato, completamente circondato da un alto muro di cinta. Ulteriori sequestri hanno riguardato 5 società operanti nel tempo e utilizzate per il reinvestimento del denaro, in tal modo ripulito, nonché numerosi conti correnti bancari e strumenti finanziari assicurativi. Il complesso turistico sportivo, operativo ormai da qualche anno, era normalmente frequentato dalla cittadinanza locale soprattutto nel periodo estivo. All'interno si sarebbero svolti dei veri e propri summit tra gli esponenti di vertice della camorra casertana, per la composizione dei diversi illeciti interessi. Le indagini sono state coordinate dal Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia e dai Sostituti Procuratori. Le stesse hanno avuto origine nei primi mesi del trascorso 2010 e sintetizzano le dichiarazioni rese da numerosi collaboratori di giustizia nonché gli esiti delle attività investigative tecniche e bancarie, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta. Gli investigatori hanno scoperto che l'imprenditore, sulla carta privo delle necessarie disponibilità economiche, approfittando dei vari incarichi politici ricoperti nel corso degli anni, quale assessore ai lavori pubblici, alle finanze e all'urbanistica, ed avvalendosi della forza intimidatrice del clan dei casalesi, aveva realizzato il citato centro sportivo e la palazzina su un terreno destinato ad esclusivo uso agricolo, impiegando i mezzi finanziari che gli venivano forniti dai camorristi. In tal modo, era possibile per il clan reimpiegare i proventi delle attività delittuose in un'attività commerciale formalmente regolare e di riutilizzare i relativi guadagni".