(ASI) L’Istat rivela oggi che il potere di acquisto nel secondo trimestre 2019 sarebbe aumentato del +0,9% rispetto al trimestre precedente. Un dato che accogliamo positivamente, ma che risulta ancora del tutto insufficiente a far fronte alla situazione di difficoltà in cui le famiglie si trovano.
Una situazione frutto della grave disparità tra la crescita del reddito medio e della spesa registrata in questi anni. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Federconsumatori dal 2013 al 2018, vi è stata una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell’inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%. La spesa, par anni, è cresciuta e continua a crescere più velocemente del reddito, per questo le famiglie non riescono a far fronte alle proprie spese, effettuando dolorose rinunce persino in settori delicati come quello della salute.
Appare evidente che, di fronte a tale andamento, si rende necessario ed urgente un rilancio adeguato del potere di acquisto delle famiglie, attraverso un nuovo slancio per il mercato occupazionale con lo stanziamento di investimenti per la crescita, la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione.
Va in questa direzione anche il taglio del cuneo fiscale tracciato dal Governo, a cui però andrebbero destinate risorse ben più consistenti rispetto ai 2,7 miliardi previsti. Così in una nota Federconsumatori nazionale.