(ASI) La vendetta della Cina contro i nuovi dazi di Trump affossa le quotazioni della soia Usa e rischia di provocare uno sconvolgimento globale dei mercati agricoli oltre che di quelli finanziari.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull’andamento dei prezzi al Chicago Board of Trade, la Borsa di riferimento mondiale per il commercio agricolo, dopo l’annuncio della Cina di nuovi dazi su 75 miliardi di dollari di beni 'made in Usa' come ritorsione ai dazi americani operativi dall'1 settembre sull'import di prodotti cinesi.
Ad essere colpito è anche il prodotto simbolo delle esportazioni agricole statunitensi in Cina che per sostenere l’aumento del consumo di carne con i propri allevamenti è – sottolinea la Coldiretti - il principale acquirente mondiale della soia, ma ora la guerra dei dazi in atto con gli Usa potrebbe cambiare i normali flussi di mercato. La soia – continua la Coldiretti – è uno dei prodotti più coltivati nel mondo, largamente usato per l’alimentazione degli animali da allevamento, con gli Stati Uniti che si contendono con il Brasile il primato globale nei raccolti.
La decisione cinese colpisce i farmers americani all’indomani dell’avvio del piano da 16 miliardi di dollari predisposto dal governo americano per sostenere gli agricoltori colpiti proprio dagli effetti della guerra dei dazi con la Cina e – precisa la Coldiretti - rischia di minare il consenso del presidente Donald Trump nelle campagne.
La decisione interessa l’Unione Europea che – continua la Coldiretti – è il secondo importatore al mondo di soia ed ha praticamente raddoppiato le importazioni di semi di soia statunitensi dal luglio 2018 al giugno 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con gli Stati Uniti che sono oggi il maggiore fornitore di semi di soia del Vecchio Continente, per effetto dell’accordo raggiunto tra il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il presidente americano Donald Trump per scongiurare la guerra dei dazi tra storici alleati.
Il problema – precisa la Coldiretti – coinvolge direttamente l’Italia che è il primo produttore europeo con circa il 50% della soia coltivata e un raccolto pari a tre volte quella del secondo paese che è la Francia. L’estendersi della guerra dei dazi tra i due giganti dell’economia mondiale ai prodotti agroalimentare apre scenari inediti e preoccupanti nel commercio mondiale anche con il rischio di anomali afflussi di prodotti sul mercato comunitario che – conclude la Coldiretti – vanno attentamente monitorati per verificare l’opportunità di attivare, nel caso di necessità, misure di intervento straordinarie.