Confindustria, E4Impact Foundation e San Patrignano insieme a International Trade Centre
(ASI) Roma, Confindustria, E4Impact Foundation e San Patrignano siglano un protocollo per l’Africa e si impegnano a collaborare in tre ambiti di attività: partenariato privato-privato, inclusione sociale e finanza sociale, con il sostegno di International Trade Centre, agenzia delle Nazioni Unite e del WTO per il commercio internazionale.
Entra così nel vivo la collaborazione stretta lo scorso aprile a San Patrignanotra il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, la Presidente di E4Impact Letizia Moratti e l’Executive Director di ITC, AranchaGonzalez,con l’avvio di progetti concreti che puntano a favorire l’imprenditorialità dei migranti in Italia e il rientro nei paesi d’origine sostenendolo sviluppo di un tessuto imprenditoriale più forte.
Il progetto vuole favorire collaborazioni tra imprese nei settori agrobusiness, energie rinnovabili, cosmetica e si articola in tre ambiti di attività:
· partenariato privato-privato per il co-sviluppo, con cui fornire un supporto all’imprenditorialità in Africa attraverso attività di tutorship e mentoring da parte di imprese italiane che aiutino la crescita delle imprese locali e lo sviluppo di nuove attività di business;
· inclusione sociale, per realizzare percorsi di crescita professionale orientati a far maturare esperienze tecniche e manageriali ai migranti sostenendone anche il rientro nei Paesi di origine come imprenditori;
· finanza sociale, con l’obiettivo di promuovere l’emissione di green bond e social bond per l’Africa per finanziare investimenti che hanno come obiettivo la sostenibilità ambientale e l'impatto sociale.
I partner collaboreranno, ciascuna secondo la propria expertise, mettendo a fattor comune best practice, networking e knowhow per realizzare un grande disegno di sostenibilità economica e sociale, ponte tra l’Italia e l’Africa.
I primi risultati saranno presentati nel corso del prossimo Sustainable Economy Forum, che si terrà il 4 e 5 aprile del 2019 a San Patrignano.
“Con questo accordo si rinforza il lavoro di squadra tra le nostre organizzazioni teso a costruire un ponte di collegamento tra l’Italia e l’Africa per uno sviluppo economico basato sull’impresa – dichiara Vincenzo Boccia presidente di Confindustria - Ringrazio Letizia Moratti, Piero Prenna e Arancha Gonzales per l’impegno e la volontà che mettono nel progetto comune. Sono certo che il coinvolgimento delle industrie italiane darà un impulso fondamentale alla formazione di competenze e definizione di attività che vorremo portare come testimonianze di successo al prossimo Sustainable Economy Forum di aprile 2019”.
“L’Africa– commenta Letizia Moratti, presidente di E4Impact Foundation - è un’area del mondo in cui l’Italia ed il suo sistema industriale potranno giocare un ruolo chiave e di guida dei futuri sviluppi. Il progetto che si avvia con questo protocollo va esattamente in questa direzione, puntando soprattutto sulla formazione imprenditoriale, un asset ormai fondamentale anche per gli imprenditori africani in un mondo globalizzato e caratterizzato da una competitività crescente. Disporre di adeguati strumenti culturali anche, e soprattutto in questo caso, di carattere professionale è indispensabile per poter avviare progetti imprenditoriali sostenibili e capaci di generare ricchezza e ricadute sociali positive. Il progetto potrebbe inoltre rappresentare una opportunità di valorizzazione della “diaspora” di questi anni, con la possibilità di un rientro nel continente dei tanti studenti, ma anche lavoratori africani che si sono formati in Italia. Mi auguro quindi che questo possa essere un progetto bandiera non soltanto per i tre firmatari, ma anche per il sistema Paese”
“La firma di questo protocollo si muove nel solco dello spirito che caratterizza San Patrignano da 40 anni – è il commento di Piero Prenna, Presidente comunità San Patrignano: sostenibilità, inclusione, solidarietà e accoglienza. La comunità ha saputo dare una risposta concreta ad un problema che paralizzava la società (e la paralizza ancora oggi), la tossicodipendenza. Abbiamo accolto senza alcuna discriminazione gli emarginati, aprendo le nostre porte a chi ha bussato per chiedere aiuto, fornendo a tutti loro gli strumenti per reinserirsi. Passano gli anni, cambia la storia, cambiano gli scenari e si presentano nuove emergenze. Fra queste, quella dei migranti, un dramma a cui non possiamo assistere da spettatori. Per questo siamo orgogliosi di vedere come i punti emersi nell’edizione del Sustainable Economy Forum di aprile trovino oggi ulteriore sviluppo nella firma di un protocollo d’intesa. Per noi inclusione vuol dire soprattutto formazione e lavoro e ci auguriamo che grazie a questo protocollo il nostro modello di formazione possa essere replicato. A tal proposito mettiamo la nostra esperienza a disposizione, convinti che ognuno di noi sia chiamato a fare la propria parte responsabilmente”.