(ASI) Nel mese di luglio 2018 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un avanzo di 10.600 milioni, in riduzione di circa 700 milioni rispetto al corrispondente mese dello scorso anno (11.287 milioni). Il fabbisogno dei primi sette mesi dell’anno in corso si attesta sui 30.700 milioni, con una flessione di 9.400 milioni rispetto a quello registrato nel periodo gennaio-luglio 2017.
Sul sito del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato è disponibile il dato definitivo del saldo del settore statale del mese di giugno 2018.
Al risultato del mese ha contribuito lo slittamento dal mese di giugno del pagamento delle rate semestrali dei mutui per effetti di calendario, con un impatto negativo sull’avanzo stimato in circa 600 milioni.
Gli incassi fiscali, che nel mese di luglio incorporano la prima rata dell’autoliquidazione, evidenziano un aumento di circa 2.200 milioni.
Dal lato della spesa si segnalano maggiori pagamenti delle amministrazioni centrali dovuti, oltre che al citato slittamento dei mutui, anche all’aumento dei contributi al bilancio europeo (+500 milioni) per una diversa calendarizzazione. I prelevamenti di tesoreria da parte degli enti territoriali hanno evidenziato un aumento di circa 900 milioni, mentre quelli dell’INPS per il pagamento delle prestazioni sociali sono risultati in crescita di oltre 400 milioni. Gli interessi sui titoli di Stato sono risultati sostanzialmente in linea con il corrispondente mese del 2017.
Al netto dell’operazione per la tutela del risparmio nel settore creditizio del mese di giugno dello scorso anno (4.800 milioni), nei primi sette mesi del 2018 il fabbisogno del settore statale ha evidenziato una riduzione di quasi 4.700 milioni, legata alla positiva dinamica degli incassi fiscali (+6.200 milioni), parzialmente compensata dall’aumento della spesa delle amministrazioni sia a livello centrale, sia a livello locale, nonché i prelevamenti dai conti di tesoreria intestati all’INPS per il pagamento delle prestazioni istituzionali. Nello stesso periodo gli interessi sui titoli di Stato hanno registrato una contrazione di oltre 2.400 milioni.