(ASI) Roma - Secondo i dati appena diffusi dall’Istat relativamente a novembre 2017, il commercio al dettaglio è in aumento del +1,1% su base mensile. Si tratta di una percentuale che, a nostro avviso, è lievemente sovrastimata e che comunque non rispecchia le situazioni con cui ci confrontiamo ogni giorno.
A dispetto di chi parla di una ripresa ormai consolidata, le testimonianze dei cittadini ci riportano un quadro socioeconomico ancora segnato da forti criticità, in cui l’elevato tasso di disoccupazione e la crescita dei prezzi gravano come macigni sui redditi delle famiglie.
Anche la frenata dei consumi (che nel terzo trimestre del 2017 fanno registrare il dato più basso degli ultimi due anni, appena il +0,2%) e l’incremento della propensione al risparmio, registrati dallo stesso Istituto di Statistica nei giorni scorsi, sono una testimonianza tangibile e concreta della preoccupazione dei cittadini.
“La situazione è ancora incerta e altalenante e i cittadini faticano a far quadrare i conti, soprattutto perché nel nostro Paese persiste un grave stallo del mercato del lavoro” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
Il piano di intervento per il rilancio dell’occupazione e per gli investimenti in ricerca, modernizzazione delle infrastrutture e valorizzazione dell’offerta turistica che invochiamo da tempo non è più rinviabile. E’ necessario superare la logica dei bonus e tagliare le tasse sul lavoro nonché prevedere un contributo al reddito in caso di disoccupazione, in modo da alleggerire il peso economico che le famiglie sono costrette ad affrontare per sostenere figli e nipoti disoccupati (con una spesa extra che, secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, è pari a circa 450 Euro al mese).
Un’azione concreta da parte del Governo per risollevare la domanda interna è fondamentale per innescare un ciclo virtuoso nell’andamento dell’intero sistema economico, proiettandolo verso una nuova fase di crescita.