(ASI) Tramite una nota l'Istat comunica che ammontano a 78.060 milioni di euro le entrate complessive accertate delle amministrazioni comunali per l’esercizio finanziario 2009, con una flessione del 6,4% rispetto all’esercizio precedente. Le entrate correnti diminuiscono dell’1,3%, quelle in conto capitale del 21%, le entrate per l’accensione di prestiti dell’8,5%.
Le entrate complessive riscosse sono pari a 75.804 milioni di euro, lo 0,6% in meno rispetto all’esercizio precedente. Le entrate correnti e quelle per l’accensione di prestiti presentano variazioni positive (rispettivamente del 3,5% e del 4,1%), mentre quelle in conto capitale registrano una contrazione del 14,8%.
Le entrate tributarie rappresentano il 37,1% delle entrate correnti, quelle per contributi e trasferimenti il 41,6% (quote in crescita rispetto all’esercizio precedente in ambedue i casi), le entrate extra-tributarie il 21,3% (in diminuzione rispetto al 2008).
In calo del 2,4% risultano le spese complessive impegnate dai comuni per l’anno 2009, per un valore stimato di 78.978 milioni di euro. Le spese correnti sono in crescita (+4,4%), così come quelle per il rimborso di prestiti (+7,0%); le spese in conto capitale diminuiscono del 19,7%.
Le spese complessive (76.733 milioni di euro) aumentano dell’1,5%, a sintesi di un incremento delle spese correnti (+4,7%) e di quelle per il rimborso di prestiti (+6,8%) e di una contrazione delle spese in conto capitale (-7,2%).
All’interno delle spese correnti, il 31,5% sono destinate al personale (32,3% nell’esercizio precedente), il 47,9% all’acquisto di beni e servizi (47,1% nel 2008), mentre il rimanente 20,6% viene assorbito dalle altre spese correnti (quota stabile rispetto all’anno precedente).
Per quanto rigurda invece le entrate complessive nel 2009 accertate delle amministrazioni provinciali sono pari a 12.732 milioni di euro, in diminuzione dell’8,3% rispetto all’anno precedente. Le entrate correnti risultano in calo del 2,0%, quelle in conto capitale del 26,1%, le entrate per l’accensione di prestiti del 22,7%.
Le entrate complessive riscosse (12.486 milioni di euro) si riducono del 7,8% rispetto all’esercizio precedente, le entrate correnti risultano stabili, mentre quelle in conto capitale e quelle per l’accensione di prestiti presentano variazioni negative (rispettivamente -33,6% e -7,4%).
Rispetto al 2008 scende la quota delle entrate tributarie, che rappresentano il 47,1% delle entrate correnti, e quella delle entrate extra-tributarie (7,5%); cresce invece la quota di entrate per contributi e trasferimenti (45,3% delle entrate correnti).
Le province del Friuli-Venezia Giulia presentano il massimo valore pro capite delle entrate per contributi e trasferimenti (39,23 euro), le province della Puglia quello minimo (5,21 euro).
Le spese complessive impegnate delle province per l’anno 2009 (13.070 milioni di euro) si riducono del 9,2% rispetto all’anno precedente. Le spese correnti risultano in leggera diminuzione (-0,1%), mentre le spese in conto capitale calano in misura consistente (-28,4%). Infine, le spese per il rimborso di prestiti aumentano leggermente (+0,1%).
Le spese complessive pagate sono stimate pari a 12.821 milioni di euro, in diminuzione del 5,3% rispetto al 2008. Le spese correnti, quelle in conto capitale e quelle per il rimborso di prestiti presentano tutte variazioni negative (rispettivamente -4,6%, -7,9% e -0,5%).
La quota delle spese per il personale, che costituiscono il 25,8% delle spese correnti, risulta stabile rispetto all’esercizio precedente, mentre è in crescita quella per l’acquisto di beni e servizi (45,1%); in leggero calo anche la quota delle altre spese correnti.