(ASI) Cupertino, California - Per la prima volta nello Steve Jobs Theatre, la presentazione dei nuovi prodotti Apple, ha ormai più una nota culturale e di costume rispetto al progresso tecnologico. Poche le novità, tanta l'attesa per un evento considerato imperdibile.
Dieci anni dalla presentazione del primo Iphone, decima edizione per il melafonino. Le novità questa volta riguardano la scomparsa del tasto home, le cartoline digitali che forniscono informazioni e notizie su qualsiasi video si stia vedendo sullo schermo e il riconoscimento dei volti. La Face ID era la funzione più attesa dopo alcuni esperimenti non riusciti dei prodotti Android. Il nuovo telefono costerà in Italia 1189 euro, tasse incluse.
Tim Cook ha detto che l'Iphone continuerà ad essere decisivo anche nel prossimo decennale, forte dei modelli Iphone 8 e Iphone 8 Plus, della nuova Apple Tv e della terza serie degli Apple Watch. Gli orologi sono dal 2017 i più venduti in assoluto, protagonisti di un sorpasso ai danni dei più classici Rolex.
Oggi però i mercati sono sempre più freddi di fronte al futurismo Apple. Rispetto al lancio del primo Iphone il 9 gennaio 2007, il rialzo del titolo a Wall Street è stato subito arrestato da un -0,42% in serata.
Ma non è un passo falso dell'azienda di Cupertino. In dieci anni il mercato è completamente cambiato e mentre Ipod, Iphone, Ipad erano prima pionieri di una nuova tecnologia, ora le vendite sono contrastate dalla scalata dei concorrenti asiatici. Prima Apple aveva fatto estinguere i prodotti Nokia, Motorola e BlackBerry. Ora deve vedersela con i ben più economici Huawei, Xiaomi, Oppo e Vivo, per non parlare di Samsung, a cui Apple si è ispirata, almeno nell'allargamento degli schermi.
La leadership sui telefonini è una sfida mondiale fra Cina e Stati Uniti e il 60% dei ricavi delle loro aziende tecnologiche pendono sulla vendita dei cellulari. Da tempo si parla di un rallentamento delle vendite da parte di Apple dopo una crescita miracolosa. La concorrenza globale tuttavia non genera dubbi negli analisti. Nessuno di loro scommetterebbe contro la Mela, racconta Marco Valsania sul Sole 24 Ore del 13 settembre. Meno visionaria rispetto all'epoca di Steve Jobs forse, ma certamente ben attenta all'evoluzione del mercato globale. Su 345 miliardi di attivi, ben 184,7 sono titoli per i quali Apple ha scelto di dedicare un proprio team invece di affidarsi a gestori esterni.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia