(ASI) Secondo i dati dell'Istat, nel 2016 in Italia si è visto confermato il Pil a quota +0,9%, con un deficit-Pil a -2,4% in calo rispetto al -2,7% del 2015 e rapporto debito-Pil in crescita al 132,6% rispetto al 132,0 dell’anno precedente. Nel 2016 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.672.438 milioni di euro correnti, con un aumento dell’1,6% rispetto all’anno precedente.
Il dato indicato sul Pil dal Governo per il 2016 si fermava allo 0,8% mentre invece i dati disponibili per i maggiori paesi indicano un aumento del Pil in volume in Germania (1,9%), nel Regno Unito (1,8%), negli Stati Uniti (1,6%) e in Francia (1,1%).
Nella domanda interna nel 2016 si registra una crescita dell’1,2% dei consumi finali nazionali e del 2,9% negli investimenti fissi lordi. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate del 2,4% e le importazioni del 2,9%. La domanda interna ha contribuito in maniera positiva la crescita del Pil per 1,4 punti percentuali (0,9 al lordo) mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo (-0,1 punti). A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume nell’industria in senso stretto (1,3%) e nelle attività dei servizi (0,6%). Segnalato dei cali nell’agricoltura e pesca (-0,7%) e nelle costruzioni (-0,1%), l’avanzo primario misurato in rapporto al Pil, è stato pari all’1,5% (1,4% nel 2015). L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari al -2,4%, a fronte del -2,7% del 2015.
Le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche nel 2016 sono aumentate dello 0,4% rispetto all’anno precedente. L’incidenza sul Pil è pari al 47,2%. Le entrate correnti hanno registrato una crescita dello 0,1%, risultando pari al 46,7% del Pil. In particolare, le imposte indirette sono diminuite del 3,1%; tale riduzione riflette prevalentemente la riduzione dell’Irap e della Tasi. Diversamente, le imposte dirette sono risultate in aumento del 2,3%, per effetto della crescita dell’Irpef e dell’andamento positivo dell’Ires, in parte compensate dalla riduzione delle imposte sostitutive. I contributi sociali effettivi hanno segnato un incremento (1,1%) rispetto al 2015. Il deciso aumento delle entrate in conto capitale (36,6%) è da attribuire principalmente all’emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero. La pressione fiscale complessiva è risultata pari al 42,9%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al 2015.
Carlo Sampogna-Agenzia Stampa Italia