(ASI) Per l'Istat nel mese di aprile 2011 l’indice destagionalizzato del clima di fiducia del settore manifatturiero scende a 103,0 da 103,5 registrato nel mese di marzo.
I giudizi sugli ordini rimangono invariati, le attese di produzione peggiorano lievemente e il saldo delle scorte di magazzino diminuisce.
L’indice della fiducia aumenta da 100,6 a 100,9 nei beni di consumo e da 107,3 a 108,5 nei beni intermedi, ma cala da 98,8 a 96,8 nei beni strumentali.
Secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, nel primo trimestre il grado di utilizzo degli impianti sale a 72,9% da 72,0% del quarto trimestre 2010; aumenta anche da 3,0 a 3,3 mesi la durata della produzione assicurata sulla base dell’attuale portafoglio ordini..
Sale leggermente (dal 38% al 39%) la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all’attività produttiva.
Nel mese di marzo 2011, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende a 77,2 da 78,9 di febbraio.
Migliorano i giudizi sugli ordini e/o sui piani di costruzione, mentre le attese sull’occupazione peggiorano decisamente.
A livello settoriale, l’indice della fiducia scende da 70,5 a 63,6 nella costruzione di edifici, ma sale da 73,8 a 80,5 nell’ingegneria civile e da 86,4 a 90,0 nei lavori di costruzione specializzati. Secondo la consueta domanda trimestrale, la durata dell’attività assicurata dai lavori di costruzione in corso o da eseguire diminuisce da 10,4 a 8,7 mesi.
Per quanto riguarda i dati in merito alla fiducia verso le imprese dei servizi, sempre secondo l'Istituto nazionale di statistica, nel mese di aprile 2011 l’indice destagionalizzato sale per quelle commerciali (da 100,8 di marzo a 104,2 di aprile) e, seppur in misura molto limitata, anche per quelle dei servizi di mercato (da 97,7 a 97,9).
In particolare, nei servizi migliorano i giudizi e, in misura minore, le attese sugli ordini; peggiorano invece le attese sull’andamento dell’economia italiana.
Salgono anche i saldi relativi ai giudizi sull’andamento degli affari e dell’occupazione, diminuiscono quelli delle attese sull’andamento dei prezzi di vendita, ma si deteriorano le attese sull’occupazione.
Nel commercio, l’indicatore del clima di fiducia scende nella distribuzione tradizionale (da 107,7 a 106,5), ma sale in maniera accentuata nella grande distribuzione (da 95,9 a 105,1).
Aumentano sia il saldo dei giudizi sia quello delle aspettative a breve termine sulle vendite; cala quello relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino.