(ASI) L’impresa del XXI secolo negli ultimi dieci anni si è sviluppata in uno scenario sempre più internazionale e in continua evoluzione soprattutto per far fronte alla crisi globale che ha investito tutti i tipi di aziende, dalle multinazionali alle piccole e medie imprese.
Il suo funzionamento è diventato allo stesso tempo sempre più semplice e diretto al fine di poter esprimere rapidità decisionali, capacità innovative e flessibilità che non appartengono certamente al bagaglio delle organizzazioni di tipo fordista e post-fordista.
L’economia mondiale è dunque in continua evoluzione e ciò comporta che i Paesi, in precedenza arretrati e sottosviluppati, ora abbiano insieme alle imprese un ruolo importante sullo scenario mondiale.
Uno dei fattori chiave del miglioramento della qualità della vita all’interno delle organizzazioni è sicuramente l’evoluzione tecnologica, che in particolar modo ha permesso lo sviluppo di dispositivi interattivi, e la moltiplicazione dei canali d'accesso all'informazione che oggi potremmo chiamare con il nome di digital communication.
Nel mondo di oggi si parla di varie tipologie di impresa: virtuale, senza confini, a rete, responsabile, snella, tutti modi di interpretare secondo una propria logica organizzativa l’impresa moderna, certamente caratterizzata da un’organizzazione reticolare in grado di orientare il proprio ambiente interno verso un’area sempre più vasta, espressione di un mercato nel cosiddetto “villaggio globale”, all'interno del quale si annullano le distanze fisiche e culturali e dove stili di vita, tradizioni, lingue, etnie sono rese sempre più internazionali.
In questo contesto la visione aziendale meramente orientata al profitto si ridimensiona e allarga i suoi orizzonti verso un percorso più responsabile e orientato ai principi di responsabilità sociale, sostenibilità, creatività e benessere organizzativo nei contesti lavorativi.
Nella visione strategica dell’impresa non c’è più solo il profitto ma anche implicazioni di natura etica attraverso una manifestazione di volontarietà delle grandi, piccole e medie imprese nel gestire efficacemente le problematiche d'impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone dove svolgono la loro attività.
Si tratta dunque di un concetto innovativo rispetto al passato che non è riferito solo alla singola impresa ma anche a tutta la collettività e al territorio in cui operano tutti coloro che sono in contatto con l’organizzazione.
Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia