Mercato unico digitale in Europa: sfide e opportunità nel focus del SEU  per l'europarlamentare Danti: "è uno dei grandi obiettivi della Commissione Juncker"

(ASI) Perugia – Riflettere su potenzialità e opportunità legate al mercato unico digitale in Europa, ma anche in Italia e in Umbria, e analizzare le sfide da cogliere perché possa essere fattore di rilancio dell’economia.
È stato il tema indagato, venerdì 13 maggio, nel convegno che si è svolto al centro congressi della Camera di Commercio di Perugia. Organizzato dal Seu Servizio Europa nel quadro del progetto di rete 2016 dei Centri di documentazione europea, con il sostegno della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, ha visto la presenza di Nicola Danti, vicepresidente della commissione per il mercato interno e i consumatori del Parlamento europeo. “Il mercato unico digitale – ha spiegato Danti – è uno dei grandi obiettivi della Commissione europea Juncker che, attraverso un suo documento, ha individuato una serie di misure di carattere legislativo e di accompagnamento al sistema produttivo: possibilità di utilizzare contenuti in tutti i Paesi; investimento sull’e-commerce, grande opportunità soprattutto per le regioni che hanno produzioni di eccellenza come l’Umbria; investimento su reti infrastrutturali e nuove tecnologie; industria 4.0 che veda nel digitale un’opportunità di competitività globale. L’obiettivo è creare un’Europa nella quale l’elemento digitale sia fattore di crescita per imprese e cittadini”. All’incontro hanno partecipato Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola umbra di amministrazione pubblica, Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio di Perugia, Giuliana Piandoro, direttore Unioncamere Umbria, gli assessori regionali Antonio Bartolini con delega all’agenda digitale e Fabio Paparelli all’economia. Tutti in rappresentanza di soggetti istituzionali che hanno ampiamente condiviso gli obiettivi del progetto. Presenti, inoltre, i professori Federico Alimenti del Dipartimento di ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia e Pietro Paganini della John Cabot University di Roma. “Il progetto di rete in cui siamo inseriti – ha spiegato Giuseppina Baldassarri, amministratore unico Seu – mira a diffondere, promuovere e favorire il coinvolgimento di giovani, ma anche di cittadini, piccole e medie imprese, e insieme chiama in campo università e istituti di ricerca che possono contribuire al miglioramento di attività e progetti per la condivisione di informazione, connettività e interscambio dei dati. Bisognerà prestare particolare attenzione al tema della sicurezza in rete che è un problema cogente”. Patrocinato dall’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria l’evento ha visto anche la partecipazione di studenti di alcuni istituti superiori perugini. “Stiamo vivendo una straordinaria trasformazione – ha spiegato Paganini – nel modo di produrre. Oggi abbiamo il cosiddetto ‘internet delle cose’. Occorre prepararsi a un nuovo mondo del lavoro che non significa solo usare nuove tecnologie ma farlo per trasformare i processi e pensare a nuove professionalità. Occorre una didattica diversa da quella tradizionale che non serva solo al trasferimento di conoscenze ma che aiuti a tornare curiosi, creativi e intraprendenti”. “Noi abbiamo dato molta importanza – ha aggiunto Bartolini – al tema dell’agenda digitale, vogliamo aumentare la banda larga nelle scuole e creare dei laboratori digitali per i ragazzi che potrebbero ospitare anche esperienze di alternanza scuola lavoro”. “Nella programmazione regionale 2014-2020 – ha aggiunto Lucio Caporizzi, direttore Programmazione Regione Umbria – ritroviamo il tema dell’agenda digitale nel Por Fesr con 32 milioni di euro e nel Programma di sviluppo rurale per 36 milioni di euro. Avremo, inoltre, un contributo a valere sul fondo nazionale che andrà a completare la copertura del fabbisogno. È un forte impegno sia per quanto riguarda le infrastrutture che i servizi”. “L’Umbria – ha concluso Paparelli – è tra le regioni che sta sperimentando migliori performance, pensiamo per esempio alla banda larga, ma non possiamo accontentarci perché non può esistere a sviluppo e crescita senza il digitale”.

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