(ASI) "Pressione fiscale al 60,9%? La Total Tax sulle imprese italiane è pari al 64,8%. Altro che Tax Free Day: Italia ultima per Libertà Fiscale. Per tornare competitivi occorre stabilire la capacità contributiva di ogni contribuente ed impresa calcolando la soglia con nuovi parametri. Pensate che la pressione fiscale sul PIL è pari al 43,7%, mentre la tax rate sulle famiglie italiane è pari al 28,28%; tradotto significa che lo Stato italiano resta di prepotenza il socio maggioritario di ogni famiglia, impresa e cittadino italiano. In Italia ci sono 14 pagamenti annui a fronte dei 6 in Svezia e 8 in Francia; In Italia occorrono 270 ore di lavoro per pagare le tasse a fronte delle 55 di Lussemburgo.
Mentre si esulta per un punticino di carico fiscale in meno, ricercatori e studiosi di 10 diversi Paesi europei hanno elaborato il primo Indice della Libertà Fiscale monitorando, analizzando e confrontando i dati di 29 Paesi europei, anche di quelli fuori dall'euro.
Le domande alle quali hanno dato una risposta sono: che peso ha assunto lo Stato nella vita dei cittadini e su quanto il prelievo pubblico sulla ricchezza prodotta sia diventata la vera prigione per competitività, occupazione e crescita.
Inoltre, come se la sono cavata gli Stati europei che hanno detto no all'Euro?
Lo studio dimostra che se anche la crisi economica è partita dalla famosa bolla dei crediti deteriorati gli altri Paesi hanno saputo rimontare in sella, l'Italia no, questo perchè non abbiamo ancora equiparato la capacità contributiva alle nuove esigenze di mercato e di vita.
I parametri utilizzati per stillare la classifica sono stati: procedure ed ore utilizzate dalle imprese per adempiere agli obblighi burocratici in materia fiscale; le ore spese per pagare le tasse; la quota dei profitti che ogni azienda paga ogni anno allo Stato; la pressione fiscale in percentuale del PIL per comprendere cosa uno Stato faccia di concreto o meno per ridurre il peso fiscale sui propri cittadini.
Infine si è calcolato e confrontato tra i 29 Paesi la pressione fiscale sulle famiglie e la percentuale di tasse sul reddito familiare lordo.
Sette economie europee hanno contenuto la tassazione sulle imprese sotto il 30% degli utili prodotti, perchè in Italia si è invece preferito stritolare le piccole imprese? Eppure la corruzione dilaga in altrettanti Paesi europei e quindi come alibi non regge più.
'Siamo sempre più emarginati ed isolati dal resto di Europa, un quadro fiscale che deve mettere paura non solo ai cittadini italiani ma allo stesso governo. Dialoghiamo costantemente con i Paesi presi in esame, - specifica la Federcontribuenti -, ed è sentito da tutti il bisogno di rivedere il sistema fiscale di ogni Paese membro della UE. L'Euro necessita di un eguale sistema fiscale, un eguale costo della manodopera e un eguale costo delle materie prime per diventare forte e unita. Del resto i numeri parlano chiaro, l'Italia continua a pagare un prezzo troppo alto in vite umane e imprese chiuse con gravi ripercussioni sull'occupazione e sulle stesse entrate Erariali, non si capisce come mai un discorso tanto semplice appaia incomprensibile alla classe politica''. E' quanto dichiara con una nota la Federcontribuenti.