Urgente disporre una riforma del bonus sociale e non eliminare il mercato tutelato.
(ASI) Nei mesi scorsi abbiamo denunciato con forza l'eliminazione della tariffa progressiva avvenuta con la riforma tariffaria operata dall'Autorità per l'Energia.
Un sistema che premiava i consumi virtuosi secondo la logica "a maggiori consumi corrispondono maggiori costi".
Avevamo purtroppo annunciato che tale modifica, eliminando la progressività degli oneri di rete e di sistema e spostando gli oneri dalla componente variabile a quella fissa, avrebbe ridotto drasticamente la convenienza al contenimento dei consumi, all'efficienza energetica e all'autoconsumo da fronte rinnovabile.
Ora stiamo ricevendo le prime segnalazioni che confermano quello che abbiamo sostenuto fin dal primo momento: i cittadini si stanno recando presso i nostri sportelli allarmati dalle bollette pervenutegli, che riportano aumenti fino a 1/3 del normale importo.
Una vera catastrofe per i bilanci familiari, già duramente messi alla prova dalla grave situazione economica e da una ripresa del sistema economico che tarda ad arrivare.
È necessario che Governo e Autorità prendano atto della grave situazione che si è venuta a determinare con la nuova tariffazione adottino al più presto provvedimenti utili ad arginarla, a partire da una rimodulazione di tale sistema.
È indispensabile, in tal senso, attuare la riforma del bonus sociale, predisponendo una migliore organizzazione e semplificando l'iter di accesso.
Un'operazione che avrebbe dovuto essere attuata prima della riforma tariffaria: dal momento che ciò non è stato fatto, ci aspettiamo almeno che tale modifica arrivi entro il più breve tempo possibile.
La percentuale di fruizione del bonus da parte delle famiglie aventi diritto è, infatti, ancora del tutto marginale: solo 900 mila su 3,5 milioni di famiglie aventi diritto. Una scarsa fruizione causata dalla mancata informazione, nonché del complesso iter burocratico per la richiesta.
Inoltre, al di là del bonus, è necessario eliminare gli effetti disastrosi che avrà il DDL Concorrenza: in assenza di modifiche avverrà la progressiva abolizione del mercato tutelato. Questo significa lasciare i cittadini in balia di nuovi aumenti, pratiche commerciali scorrette e abusi, essendo queste, ad oggi, le caratteristiche peculiari del mercato libero del nostro Paese.