(ASI) Le ultime rilevazioni dell'Istat relative alla produzione industriale sono all'insegna della negatività. A dicembre 2015 i dati risultano in flessione del - 0,7% rispetto al mese precedente e del -1% rispetto a dicembre del 2014. Una tendenza, questa, che dimostra che la grave crisi che negli ultimi anni ha soffocato il nostro sistema economico non può ancora dirsi conclusa.
Da tempo denunciamo una grave contrazione dei consumi, a fronte della quale il calo della produzione industriale è pressoché inevitabile. Nel giro di tre anni i consumi delle famiglie sono crollati del -10,7%, percentuale che corrisponde a circa 78 miliardi di spesa complessiva in meno. Una diminuzione di tale portata non può non riflettersi anche sulla produzione e senza interventi incisivi e rapidi si rischia di far cronicizzare questa spirale depressiva.
"Lo abbiamo detto più volte e non ci stanchiamo di ribadirlo: la chiave per innescare una vera e propria ripresa è il lavoro" - lo dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Finché non si ridurrà in misura consistente il tasso di disoccupazione mettendo in atto un Piano Straordinario per il Lavoro sarà impossibile far ripartire l'economia. Il rilancio della domanda occupazionale innescherebbe infatti un circolo virtuoso, grazie al quale redditi e consumi riceverebbero nuova linfa.
E' dunque fondamentale mettere in atto investimenti pubblici per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, per la realizzazione di opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali e di modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti, nonché avviare un piano di sviluppo e valorizzazione dell'offerta turistica nel nostro Paese.