(ASI) L'Istat rileva oggi una deflazione dei prezzi dei beni dello 0,1% nel secondo trimestre 2014. Un dato purtroppo inevitabile di fronte alla forte contrazione dei consumi registrata da anni a questa parte.
Basti pensare che solo nel biennio 2012-2013 secondo le stime dell'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori i consumi sono diminuiti del -8,1%, con una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di oltre 58 miliardi di Euro.
"Si tratta di un allarme chiaro, che impone un pronto e deciso cambiamento di rotta, all'insegna del rilancio del potere di acquisto delle famiglie e della domanda interna." - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Ogni segnale porta in questa direzione. È giunto il momento che il Governo agisca con maggiore determinazione in tal senso, ampliando la platea del bonus di 80 Euro in busta paga anche a pensionati, famiglie numerose ed incapienti.
In tal modo, secondo le nostre stime, si potrà determinare una lieve ripresa della domanda tra lo 0,8% e lo 0,9%.
Ma il settore chiave sul quale intervenire è quello dell'occupazione.
Non è possibile trascurare i risvolti negativi del fenomeno della deflazione, segno evidente della crisi di produttori ed esercenti, che produrrà ulteriori fallimenti, chiusure e perdite di posti di lavoro.
Un piano straordinario: è questa la ricetta per superare la grave crisi occupazionale che affligge il nostro Paese e che alimenta disagio e fuga verso l'estero.
Per questo è indispensabile investire ogni risorsa ricavata attraverso tagli a sprechi, privilegi e costi della politica, nonché operando un aumento della tassazione delle rendite finanziarie, per rilanciare lo sviluppo tecnologico, la ricerca e per qualificare l'offerta turistica, opportunità inestimabile per la ripresa economica.
Redazione Agenzia Stampa Italia