(ASI) L'Istat rende noto che nel mese di novembre 2010 le esportazioni sono aumentate del 20 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un andamento più sostenuto sui mercati extra Ue (più 22 per cento) rispetto a quello dell’Unione europea (più 18,6 per cento).
Le importazioni registrano un incremento superiore, pari al 28,3 per cento, derivante da una crescita del 39,5 per cento dei flussi dai paesi extra Ue e del 20,7 per cento dai paesi comunitari. A novembre 2010 il disavanzo commerciale risulta pari a 3,4 miliardi di euro, un valore più che triplo (meno 1 miliardo di euro) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Le dinamiche congiunturali dei flussi, misurate dai dati destagionalizzati, evidenziano a novembre 2010, rispetto al mese precedente, un incremento dello 0,9 per cento per le esportazioni, con intensità diverse per le due aree di sbocco (più 1,2 per cento per i paesi Ue e più 0,5 per cento per i paesi extra Ue) e un aumento più sostenuto per le importazioni (più 1,5 per cento), dove si segnala il maggiore incremento dai mercati extra Ue (più 2,4 per cento) rispetto a quelli Ue (più 0,9 per cento). Negli ultimi tre mesi, rispetto al trimestre precedente, le esportazioni crescono del 3,3 per cento, con una crescita più sostenuta verso i paesi Ue (più 6 per cento) e una sostanziale stazionarietà verso i mercati extra Ue, mentre le importazioni aumentano del 3,8 per cento, con un andamento leggermente più sostenuto per i paesi Ue.
Nel periodo gennaio-novembre 2010, rispetto al corrispondente periodo del 2009, le esportazioni aumentano del 15,2 per cento, con una dinamica più vivace per i paesi extra Ue (più 16,5 per cento) rispetto a quelli comunitari (più 14,3 per cento), mentre le importazioni aumentano del 21,8 per cento (più 28,2 per cento per l’area extra Ue e più 17 per cento per quella Ue). Nei primi undici mesi dell’anno il deficit commerciale (meno 24,6 miliardi di euro) è notevolmente più ampio di quello del corrispondente periodo del 2009 (meno 5,7 miliardi di euro), mentre al netto di petrolio greggio e gas naturale si registra un avanzo di 22,6 miliardi di euro, anche se più contenuto rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente (31,5 miliardi di euro).