(ASI) Lucca. Il direttore artistico Roberto Castello e il Sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, presentano il progetto triennale che vedrà lo spazio recentemente recuperato dell’Ex Cavallerizza di Lucca, convertito in un polo artistico contemporaneo aperto alle nuove istanze europee.
Un progetto ambizioso, diretto da Roberto Castello, che si avvarrà anche dello spazio di SPAM! (situato a Porcari) come backstage per le residenze e le produzioni di artisti ospiti, provenienti da tutta Europa.
Si potranno finalmente aprire le Mura, allargando gli stretti confini culturali di una città che, al contrario, sarebbe in grado di ospitare manifestazioni sempre più importanti, e che già fa da sfondo alla rassegna biennale, I teatri del Sacro, alla prosa di tradizione e all’opera lirica del Teatro del Giglio, e alle esposizioni di arte contemporanea e fotografia del Lucca Center of Contemporary Art - solo per citare i primi tre soggetti culturali che vengono alla mente.
La Ex Cavallerizza e le stesse Mura, dall’anno prossimo, ospiteranno in due momenti diversi (durante l’estate e nella Stagione teatrale autunno/inverno), non solamente una serie di spettacoli che porteranno la danza e le altre discipline artistiche contemporanee (dalla prosa al teatro di figura, passando per la musica) a dialogare con le realtà già presenti sul territorio; ma anche artisti provenienti da tutta Europa e dall’Africa non solo per migliorare la conoscenza di ciò che sta accadendo - a livello culturale - aldilà della Piana lucchese, ma anche per permettere una migliore integrazione dei migranti, grazie a una maggiore comprensione della complessità culturale e artistica che si vive sull’altra sponda del Mediterraneo.
Il progetto multidisciplinare e multilinguistico mirerà anche a scardinare, oltre ai pregiudizi, alcune chiusure. Si articolerà, infatti, in modo da coinvolgere anche le generazioni più giovani, permettendo loro di comprendere la pregnanza e l’attualità del linguaggio teatrale. Tenterà di coniugare ricerca e popolarità, mostrando che un buon spettacolo può e deve rivolgersi ad ampie fasce di popolazione e che essere artisti contemporanei non significa essere autoreferenziali. E cercherà, infine, di riportare in primo piano figure “minori” dal nostro panorama teatrale che, non per demerito ma per mancanza di appoggi o di occasioni, sono rimaste sinora ai margini.
In attesa di tutto questo, SPAM! (nella sede di Porcari) propone una mini rassegna - Last but not Least - per concludere l’anno all’insegna dei buoni propositi. Cinque le date in programma. Il 20 dicembre salirà sul palco il matt-attore Simone Perinelli con Requiem for Pinocchio, un’occasione dolce-amara per riflettere sulla fragilità umana e di una generazione sull’orlo di una crisi di nervi. Il 22 sarà la volta di un dittico. Alle 20.45 Simona Bertozzi presenterà Prometeo: il dono - danza pura e pregna di significati, insieme coinvolgente e perturbante; e, a seguire, l’ultima coreografia firmata da Stefano Questorio, Album. Ancora danza contemporanea il 26, con Indaco - un colore per un danzatore, di Fabio Ciccalé; e, al termine, un’anteprima regionale, Carnet erotico - studio, della coreografa e pittrice Francesca Zaccaria. Il 28 tornano in scena due mostri sacri del teatro italiano, Dario Marconcini e Giovanna Daddi con MiniMacbeth, riscrittura raffinata e lancinante dell’opera shakespeariana firmata da Andrea Taddei, summa della ricerca teatrale di una tra le coppie più innovative, sperimentali e, nel contempo, popolari (in quanto capaci di toccare la mente e il cuore degli spettatori) del nostro panorama teatrale. In chiusura di rassegna, il 30 dicembre, Quintetto di Marco Chenevier, spettacolo vincitore del BE Festival 2015, un’esplosione sorprendente per una fine d’anno spumeggiante.
Tutte le sere, al termine degli spettacoli, sarà anche proposta un’ora di musica dal vivo per accompagnare il pubblico in un’immersione nella danza che non avrà nulla a che vedere con la fruizione da discoteca, ma mirerà a riportare il corpo al centro della nostra attenzione e della nostra possibilità di espressione creativa e comunicativa.
E siamo solo all’inizio.
Simona M. Frigerio – Agenzia Stampa Italia