(ASI) Le onde cerebrali non mentono mai. O almeno questa è la storia creduta da un numero crescente di operatori della polizia e e da quelli dei tribunali in tutto il mondo, però la verità è più complicata. Presso la Northwestern University in Illinois, un gruppo di psicologi insegnano agli studenti come commettere un delitto
perfetto. Viene loro insegnato come penetrare in un piccolo ufficio nel campus universitario, osservare la posizione di oggetti di valore appartenenti a membri del personale – ad esempio un anello d'argento - e poi , una soffiata e cercare il momento migliore per colpire e contemporaneamente evitare di essere catturati.
Ognuno di questi studenti potrà diventare un potenziale ladro.
Naturalmente questi 'crimini ' sono delle semplici “ messe in scena” .
Ciò che interessa gli psicologi è come il cervello umano possa controllare dei ricordi immagazzinati dalla partecipazione ad atti criminali, e la misura in cui essi possono essere facilmente nascosti e dissimulati: tutto questo per essere di ausilio per gli inquirenti e psicologi criminali.
L’obiettivo finale di questi studi è ricercare la prova e la fondatezza dei nuovi test basati su scansioni del cervello che sembrano siano più infallibili rispetto ai test tradizionali.
"Per anni le persone hanno affermato che dalla vita anche psicologica di un criminale si può risalire, giustificare la sua condotta ed i suoi effetti successivi e nel contempo , il cervello automaticamente riconosce tali stati emotivi, psicologici ecc. per averli immagazzinati ", afferma Zara Bergstrom, psicologo presso l'Università di Kent coinvolto nello studio.
Ma possono sorgere seri dubbi a tal proposito. Ci si è chiesto in tale studio particolare se le persone possono fermare la loro mente , e cercare di non ricordare quello che hanno pensato , ideato tempo addietro.
I crimini, gli impulsi criminali possono essere riscontrabili nelle onde cerebrali?
A queste domande non può essere data ancora una precisa risposta.
Negli ultimi dieci anni, gli studi sulle neuroscienze si sono sviluppati e tutti i tecnici e laboratori di psicologia criminale hanno ragionevolmente constatato che i test tradizionali di rilevamento delle “menzogne” non sono affidabili, ecco quindi la nuova ipotesi di test basati su scansioni cerebrali, ritenute infallibili.
La “scansione cerebrale” di un soggetto, indagato per crimini anche presunto può far desumere la sua condotta con la semplice "conoscenza esperienziale".
Un esempio? Un omicidio per avvelenamento: l’ipotesi investigativa potrà essere verificata se dalle onde cerebrali viene verificata una “certa conoscenza esperienziale” all’arsenico sull’indagato.
Ma come avviene tale “indagine”? Si invita il presunto colpevole a sedersi in silenzio in una piccola stanza senza finestre: durante l’interrogatorio non tanto sui fatti investigativi quanto su tutto ciò che può essere associato all’arsenico.Sul capo una sorta di zucchetto con una serie di elettrodi che rilevano l’attività cerebrale, che viene alimenta ulteriormente da altre informazioni con un elettroencefalogramma(EEG) .
I neuroscienziati ritengono che questa rivela se l'indagato mostra una preventiva conoscenza di particolari connessi, coincidenti o compatibili con l’arsenico.
Al centro del test è la ricerca di un particolare segnale elettrico emesso dal cervello. Si chiama P300. Questo segnale diventa notevolmente più grande quando qualcuno riceve segnali verbali o visive riguardo oggetti, persone o luoghi associati a una memoria particolarmente vivo ed emotivamente carica.
In sostanza: il c.d P300 potrà confermare se nel cervello dell’indagato le onde cerebrali hanno avuta almeno una remota conoscenza di strumenti delinquenziali e criminali specifici.
Francesco Rosati - Agenzia Stampa Italia