(ASI) Molto spesso ci è capitato di guardare le previsioni del tempo e vedere annunziate nuvole, nuvolosità diffuse e “velature innocue”, e di osservare poi cieli che sarebbero stati sereni senza l’intervento delle scie chimiche degli aerei. I servizi meteorologici prevedono spesso con esattezza le velature del cielo, anche quando sono a tutti gli effetti meteorologicamente imprevedibili.
Come possono mai prevedere le finte nuvole generate dal traffico aereo? Fossero anche realmente delle scie di condensa e non delle scie chimiche? Nelle previsioni meteorologiche che si trovano in TV ma anche su internet si leggono spesso parole quali “presenza di innocue velature nel cielo”, quasi una previsione delle irrorazioni da aerosol. Ci domandiamo infatti perché mai si dovrebbe usare l’espressione “innocue velature” (peraltro così diffusa solo negli ultimi anni) per una foschia o per una lieve nuvolosità? Innocue forse perché non portano pioggia?
Ma in tempi di siccità come questi la pioggia dovrebbe essere accolta con sollievo. Sembra piuttosto un modo per portare le persone ad associare inconsciamente le “velature” portate dalle scie chimiche a qualcosa di ’innocuo’, cosa che purtroppo è oltremodo falsa. Da notare inoltre che ultimamente la pioggia viene considerata una sorta di sfortuna dai meteorologi, come se il potersi fare una passeggiata senza l’ombrello fosse più importante del rendimento dei campi coltivati. Un’altra forma di condizionamento verbale per fare accettare la siccità indotta dalle scie chimiche? Ci sono casi in cui al contrario le previsioni (persino quelle a breve termine) risultano così errate da fare venire delle forti perplessità: forse chi ha formulato le previsioni non ha tenuto conto dei fattori di modificazione climatica artificiale? O forse i progetti di manipolazione climatica sono cambiati dopo che le previsioni erano già state formulate, cosicchè non c’era più modo di fare la previsione giusta. Di sicuro da quando è iniziata l’operazione clandestina di rilascio delle scie chimiche le piogge diminuiscono e la siccità avanza, e se ci si allena a guardare il cielo si percepisce come forte formazioni nuvolose che una volta portavano la pioggia adesso vengono dissolte dai composti irrorati dagli aerei. A questo proposito il meteorologo 1° M.llo ATG Domenico Azzone ha osservato che “la comparsa di queste scie può avvenire nell’arco di tutta la giornata (sono state osservate anche scie anomale notturne) ed in uno qualsiasi dei 4 quadranti cardinali (in un qualsiasi quadrante della rosa dei venti). Premesso ciò, la maggior parte delle scie è vista verificarsi durante la mattinata (dalle ore 6-7 alle 13) ed in posizione contro il Sole e molto spesso in un cielo terso, oppure al massimo vi è la presenza di nubi alte.
Questo significa che i quadranti particolarmente interessati sono quello da Nord ad Est, e quello da Est a Sud. Ho notato (ed è stato notato) che vi è un’implementazione oppure una massiccia presenza istantanea di scie anomale in un arco temporale che oscilla dalle 36 alle 72 ore prima dell’arrivo (nella zona interessata) di un fronte freddo”. Anche il meteorologo statunitense Scott Stevens tramite il suo sito www.weatherwars.info denuncia la manipolazione climatica quotidiana tramite l’uso di scie chimiche e potenti emissioni elettromagnetiche, descrivendo come il processo di formazione delle nuvole sia ormai completamente alterato e come le sagome delle nuvole siano spesso totalmente innaturali, con forme stranamente squadrate ed altre irregolarità visibili ad occhio nudo. Scrive Stevens che “L’intero sistema è manipolato, dalla soppressione delle nuvole durante la siccità fino agli uragani ed allo sviluppo dei tornado. Non c’è più nulla di naturale. La cosa triste è che non ci sono più aree di controllo per fare un paragone sullo sviluppo delle nuvole e sul comportamento dei temporali”.
Dall’altra parte della barricata ci sono meteorologi che tranquillizzano il pubblico sulle scie chimiche, con spiegazioni funamboliche ad esempio il meteorologo Ten. Col. dell’Aeronautica Militare Guido Guidi è intervenuto alla RAI: “Se questa umidità è in aumento, se è molto consistente il contributo di umidità, le scie tendono a divenire sempre più larghe e noi usiamo dire che tendono a divenire persistenti e quindi anche a dare luogo a nuvolosità”. Se ciò fosse vero ci sarebbero giornate (e nottate) in cui, vedendosi sempre scie persistenti, ci dovrebbe essere un’umidità in continuo aumento; peccato che l’umidità non può essere in continuo aumento dal momento che quando si arriva al punto di saturazione l’umidità non aumenta più. Quando l’umidità relativa arriva al 100% (saturazione) un eventuale carico di acqua che si aggiunga all’ambiente sotto forma iniziale di vapore condensa immediatamente portandosi allo stato liquido; come lo zucchero non si può sciogliere a volontà nell’acqua (ma ad un certo punto si deposita sul fondo non potendosi sciogliere) così il vapore acqueo non può mescolarsi in quantità arbitrarie nell’aria in continuazione. La cosa veramente curiosa nelle parole del meteorologo è che precisa “Che le scie larghe persistenti si formano se è molto consistente il contributo di umidità”, e ciò vuol dire che siamo già in presenza di condizioni di alta umidità relativa. Di conseguenza nei giorni (e nelle notti) in cui vediamo scie formarsi in continuazione, se fossero davvero scie di condensa dovremmo pensare che stiamo partendo da condizioni di umidità relativa già alta e che quindi man mano che passa il tempo si arrivi a livelli di umidità relativa sempre più elevata, è come per lo zucchero, non si possono sciogliere 10 cucchiaini in una tazza di tè.
Davide Caluppi Agenzia Stampa Italia
Fonti: “Dossier Scie Chimiche” a cura del fisico Corrado Penna, curatore del sito “scienza marcia” http://scienzamarcia.altervista.org
Articolo “Guida sintetica al riconoscimento delle caratteristiche delle scie di condensazione anomale” del meteorologo 1° M.llo ATG Domenico Azzone
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