(ASI) Nell’ambito del festival di Spoleto in corso nella cittadina Umbra e più precisamente nel programma che Andrea Paciotti ha organizzato per commemorare Ellen Stewart la fondatrice del teatro d’avanguardia MAMA a New York, scomparsa il 13 gennaio 2011, vogliamo segnalare una manifestazione culturale che riguarda in modo particolare la nostra regione e più precisamente Città della Pieve, patria del Perugino.
Si tratta di una serie di conferenze-concerto che si svolgeranno dal 26 Giugno al 10 Luglio presso l’Habitat di palazzo Collicola ed in particolare noi vi vogliamo segnalare quella del 08 Luglio perché in tale occasione saranno suonati per la prima volta, dalla musicista Monica Pontini un mandolino, un violino tradizionale ed un violino barocco che sono appunto opera di un liutaio di Città della Pieve che si chiama Antonio Mugnari.
Ecco un estratto dal manifesto della manifestazione:
“ In occasione della recente realizzazione del:
violino Marco VENTURI
mandolino e violino copia “Messiah” Antonio MUGNARI
La violinista e mandolinista Monica Pontini suonerà per la
prima volta in concerto, con il M° Angelo Silvio Rosati al
cembalo, gli strumenti dei due Maestri Liutai umbri. In tale
occasione i due M° Liutai avvalendosi della video-proiezione
mostreranno e discuteranno le fasi salienti della costruzione
del violino, del violino Barocco, e del mandolino.”
Ciò che fa di questi strumenti una cosa particolare è il fatto che Antonio Mugnani non nasce come liutaio, ma come ebanista e che solo il caso ed una sfida caparbia alle difficoltà di un mestiere difficilissimo , complicato e solitamente frutto di anni di esperienza, ha portato sulla strada della progettazione e della costruzione prima di una serie di chitarre classiche che hanno avuto un riscontro presso famosi maestri come Angelo Barricelli che ha anche eseguito concerti con tali strumenti, e poi, invogliato dal successo, a cimentarsi in sfide molto più difficili.
L’esperienza della lavorazione e della natura dei legni, la perizia nel trovare le tecniche più sperimentate nei secoli di scavare, di incidere, di sagomare, lo studio dei testi liutai antichi, le indagini presso i liutai più in auge di Cremona, la consultazione dei disegni di progetto come quelli dei violini di Stradivari, l’approfondimento delle risposte acustiche in funzione delle metodiche costruttive e tante e tante ore di prove, di studio, di sperimentazione e di applicazione, hanno portato Antonio Mugnari a costruire sia un mandolino che un violino classico ed infine un violino barocco, più adatto per l’esecuzione della musica dell’omonimo periodo musicale.
I risultati sono stati positivi oltre ogni aspettativa anche in considerazione del fatto che Antonio Mugnari, non lavorando per lucro, ma per pura passione, vi ha dedicato una cura ed un amore professionali che nessun liutaio professionista dedica agli strumenti che fabbrica per guadagnarsi la vita.
Il parere di violinisti esperti come quello di un professore del conservatorio di Perugia confermano il giudizio e la scelta di suonare i suoi strumenti alla manifestazione di Andrea Paciotti è la riprova della qualità e della resa sonora delle creature del “liutaio per hobby” Antonio Mugnari.