(ASI) C’è musica nuova nell’etere: quella dei tiburtini Vz69.
I sei ragazzi romani hanno infatti dato da poche alle stampe “Un viaggio nel tempo”, un mini cd contenente cinque tracce con cui, dopo anni di dura gavetta, hanno finalmente deciso di farsi conoscere al grande pubblico.
Disco semplice e snello, appena cinque come detto le tracce contenute, che comunque riesce a soddisfare appieno l’orecchio dell’ascoltatore più esigente con un suono piacevole e accattivante anche se forse da un punto di vista legato ai testi il gruppo deve ancora fare qualche passo in avanti e portare a termine quel processo di maturazione artistica che se completato musicalmente appare però ancora incerto sotto questo aspetto.
Nonostante alcuni limiti, come accennato poco sopra ai testi, il primo disco di questo gruppo lascia ben sperare per il futuro, anzi a ben vedere un esordio troppo riuscito avrebbe potuto perfino far pensare ad un progetto artistico nato in laboratorio mentre appare abbastanza lampante come i Vz69 si siano fatti le ossa nelle cantine e nei locali formandosi quindi tramite quella gavetta che oggi sembra passata di moda ma da cui in passato, non a caso, sono usciti i migliori esponenti della nostra scena musicale. Esordendo con un album originale e ancora acerbo i Vz69 non rischiano di fare pericolosi salti indietro o di fermarsi proprio sul più bello, ovvero nel momento di mostrare i progressi ed i risultati che a breve raggiungeranno.
Tra i punti di forza dell’album si segnala sicuramente la voce quanto mai potente di Virginio “Mr Ciro” Cola dotato di un profondo timbro vocale da cui è praticamente impossibile fuggire dal momento che si sente anche tenendo il volume basso.
Una menzione a parte merita senza ombra di dubbio la grafica del cd particolarmente curata e divertente realizzata da Isaia “Esta” Capobianchi che con grande ironia e semplicità ha illustrato ciò che i Vz69 cantano.
Un viaggio nel tempo: un cd da ascoltare per scoprire un nuovo gruppo che sembra destinato a far presto, e bene, parlare di sé.