(ASI) Umbria - Domenica 7 ottobre, nella sala convegni dell’ospedale di Branca, nell’ambito dell’Assemblea regionale dell’ANED, Associazione Nazionale EmoDializzati- Dialisi e Trapianto onlus, si incontreranno malati nefropatici, operatori sanitari e rappresentanti delle Istituzioni per affrontare i temi della assistenza ai pazienti affetti da malattia renale.
Lo slogan adottato quest’anno - Vorremmo un mondo senza dialisi- è collegato all’incremento della malattia renale cronica che costituisce un problema di salute pubblica, una pandemia che colpisce oltre 2 milioni di italiani di ogni età.
“ Solo in Umbria si stima che siano oltre 50.000 le persone affette da malattia renale – dice Giorgio Frappini, segretario regionale Aned – e, se si considera che questa condizione è silente, la maggior parte dei pazienti non ne ha consapevolezza se non quando si arriva agli stadi più avanzati. Molto opportunamente l’Umbria è stata tra le prime regioni a recepire il Piano nazionale cronicità con l’obbiettivo di creare una rete di professionisti per la diagnosi precoce e la presa in carico dei malati”.
Negli undici centri regionali sono circa 800 le persone in dialisi , con disagi enormi per pazienti e loro famigliari , con vincoli evidenti sulla qualità di vita , con limitazioni negli spostamenti per motivi di vacanza o lavoro, tenuto conto delle difficoltà di trovare centri in cui fare dialisi è sempre molto difficile .
Come è possibile tornare ad una vita piena? “ Attraverso il trapianto, è l’unica soluzione –sottolinea Frappini- , ma In Umbria sono poco confortanti; in ogni caso, grazie ad una recente convenzione con la regione Marche, un numero maggiore di pazienti potrà usufruire di tale trattamento che comporterà un significativo risparmio economico, visto che il servizio sanitario nazionale spende per un malato in emodialisi circa 50.000 euro all’anno”.
Negli ultimi decenni la nefrologia italiana ha ottenuto importanti successi, sia nel campo clinico che in quello tecnologico e farmaceutico, così che la ricerca scientifica promette, in un futuro non remoto, auspicabili possibilità di regressione della malattia ,a condizione che venga diagnosticata e trattata adeguatamente sin dai primissimi stadi della sua evoluzione. E proprio sul tema della prevenzione domenica si soffermeranno gli esperti :” Prevenzione, a diagnosi precoce, corretti stili di vita e creazione di appositi ambulatori che prendono in carico la persona sin dalle prime fasi della malattia è l’impegno che tutti insieme dobbiamo portare avanti – sottolinea ancora Frappini- Il futuro dovrà prevedere un progressivo cambio di soluzione :il trapianto dovrà risultare la prima scelta in caso di malattia terminale, senza dover ricorrere alla dialisi”.