Medicina e Salute. Merck Serono: I disturbi della tiroide nelle donne

(ASI) Più di 300 milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi della tiroide, benché più della metà di esse non sembri essere consapevole della propria condizione.

La ghiandola tiroidea è un piccolo organo a forma di farfalla situato di fronte alla trachea, che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione di molte funzioni dell’organismo  incluse quelle connesse con la fertilità.

La ghiandola tiroidea regola il metabolismo dell’intero corpo: essa produce, immagazzina e rilascia nel sangue gli ormoni tiroidei, essenziali per il corretto funzionamento di tutti i tessuti e organi del corpo. Questi ormoni permettono all’organismo di impiegare le proprie riserve energetiche in maniera efficiente, regolandone la temperatura e consentendo ai muscoli di lavorare in maniera appropriata.5 Quando insorgono problemi alla tiroide, gli effetti sono importanti.

 

Perché le donne sono diverse

I disturbi della tiroide sono otto volte più frequenti nelle donne che negli uomini. Il motivo per cui le donne sono più a rischio degli uomini non è ancora completamente chiaro; sembra però che esse non solo siano più soggette a soffrire di disturbi della tiroide, ma siano anche più propense a manifestare questi disturbi in un’età più precoce.7

In alcuni momenti della propria vita, la donna sembra essere più predisposta a questo tipo di disturbi:

-          Durante la crescita (pubertà e prima mestruazione)

-          Durante la gravidanza

-          Nei primi sei mesi dopo il parto

-          Durante la menopausa

-          In caso di depressione

Poiché le donne sono i soggetti più a rischio, è fondamentale che esse sappiano riconoscere i segnali e i sintomi tipici di una tiroide mal funzionante in modo da poter ricorrere rapidamente al supporto necessario.

Una diagnosi precoce e una cura tempestiva possono infatti evitare una serie di conseguenze potenzialmente gravi o addirittura pericolose per la vita della donna, come per esempio le malattie cardiache.

La cura delle patologie tiroidee è molto efficace e la maggior parte delle donne colpite vive una vita normale grazie a una terapia farmacologica.5

 

Le patologie tiroidee

L’ipotiroidismo, o tiroide ipo-attiva, è una patologia tiroidea molto diffusa.9 Si manifesta quando la ghiandola tiroidea non produce abbastanza ormoni tiroidei: la produzione di una quantità insufficiente di questi ormoni rallenta il metabolismo del corpo, lasciando i pazienti spesso stanchi e depressi.

I pazienti affetti da ipotiroidismo potrebbero presentare, tra gli altri sintomi, aumento di peso (pur mangiando in maniera moderata e facendo esercizio fisico),valori della pressione sanguigna e livelli di colesterolo più elevati della norma, cicli mestruali anomali e/o problemi di fertilità.Esistono diversi gradi di ipotiroidismo, che vanno da lieve a molto grave. Le donne colpite da ipotiroidismo lieve possono non presentare molti sintomi; se trascurata, tuttavia, la malattia può progredire. L’ipotiroidismo grave può portare a infertilità, malattia di Alzheimer, malattie cardiache13 e, in alcuni casi, coma.

La cura dell’ipotiroidismo consiste nel sostituire gli ormoni tiroidei naturalmente prodotti dalla ghiandola tiroidea con dei farmaci. La levotiroxina (ormone tiroideo prodotto sinteticamente) è il trattamento elettivo per pazienti ipotiroidei, i quali dovranno ricorrere al trattamento farmacologico per il resto della propria vita al fine di tenere efficacemente sotto controllo i sintomi.5

Una concentrazione troppo elevata di ormoni tiroidei nel sangue accelera il metabolismo. È questo il caso dell’ipertiroidismo, i cui sintomi sono, tra gli altri: perdita di peso, sensazioni di nervosismo e irritabilità, aumento della sudorazione, debolezza, disturbi del sonno, cicli mestruali più leggeri e meno frequenti e battito cardiaco accelerato. Anche l’ipertiroidismo si può manifestare in diversi gradi, da leggero a grave, e la condizione lieve, se non curata, può progredire. Al fine di distruggere le cellule tiroidee in eccesso, il trattamento può includere il ricorso a farmaci antitiroidei, alla chirurgia e/o allo iodio radioattivo. È possibile che, in seguito alla chirurgia o allo iodio radioattivo, nel momento in cui la tiroide non c’è più o non produce più una quantità sufficiente di ormoni, i pazienti sviluppino l’ipotiroidismo. In questo caso verrà loro proposta una terapia ormonale sostitutiva molto efficace.

 

Pubertà e mestruazioni

I disturbi tiroidei nelle ragazze giovani e giovanissimepossono interferire con la comparsa del primo ciclo mestruale. In alcune ragazze affette da ipertiroidismo il ciclo può comparire molto prima della norma, in alcuni casi ancor prima dei nove anni di età. Se una ragazza è invece colpita da un disturbo ipotiroideo in età adolescenziale, è possibile che il periodo della pubertà subisca dei ritardi e addirittura che la crescita in altezza si arresti. L’ipotiroidismo che insorge dopo la pubertà può determinare invece mestruazioni frequenti e abbondanti che hanno come conseguenza l’anemia (livelli bassi anomali di globuli rossi sani). Invece l'ipertiroidismo che insorge dopo la pubertà si manifesta spesso con cicli poco frequenti o con un'interruzione totale del flusso. La disfunzione della tiroide può inficiare le prestazioni delle giovani a scuola e negli esami.

 

Gravidanza

Le donne che soffrono di una patologia tiroidea dovrebbero curarsi prima di intraprendere una gravidanza e, durante il periodo della gravidanza, farsi controllare frequentemente (ogni 4-6 settimane): è di fondamentale importanza che i livelli ormonali rimangano entro i limiti della normalità.

 

Ipotiroidismo e gravidanza

Circa il 5% delle donne incinte vengono colpite da ipotiroidismo. La condizione può facilmente essere confusa con gli effetti collaterali di una normale gravidanza, come l'aumento di peso, il gonfiore e il senso di stanchezza. È importante che le donne incinte tengano sotto controllo la funzionalità della tiroide, poiché la patologia potrebbe comportare serie complicanze.

L’ipotiroidismo aumenta il rischio di aborto spontaneo e di nascita prematura, esponendo così il bambino al rischio di manifestare, in seguito, problemi di apprendimento e sviluppo. Può inoltre causare la separazione della placenta dalle pareti interne dell'utero prima che il bambino sia nato (distacco della placenta), una situazione grave che può mettere in pericolo sia la vita della madre sia quella del bambino.

La cura è uguale a quella per le donne non incinte; la levotiroxina può essere prescritta alle madri prima del parto e durante l'allattamento. Durante la gravidanza, la dose necessaria di levotiroxina aumenta del 25-50%.

 

Ipertiroidismo e gravidanza

L'ipertiroidismo si manifesta raramente in gravidanza, tuttavia se trascurato può comportare conseguenze gravi tanto per la madre quanto per il bambino.22 Tra le altre complicanze si possono annoverare l'aborto spontaneo, una crescita ridotta del bambino nell'utero, un travaglio e un parto prematuri, valori della pressione sanguigna elevati,22 difetti fisici nel bambino e la cosiddetta "tempesta tiroidea", in cui un evento traumatico o una grave infezione possono causare un pericoloso aumento dei livelli di ormoni tiroidei.6 La malattia di Graves è la causa dell'85% dei casi di ipertiroidismo in gravidanza: si tratta di una malattia del sistema immunitario, per cui lo stesso sistema di difesa dell’organismo (gli anticorpi) attaccano la ghiandola tiroidea provocandone un aumento di volume e causando l’eccessiva produzione di ormoni tiroidei.22

L'ipertiroidismo in gravidanza è anch'esso difficile da diagnosticare perché molti sintomi sono gli stessi di quelli tipici della gravidanza. Per esempio la sensazione di calore, l'eccessiva sudorazione, il vomito o la tachicardia.22 Le donne incinte che hanno una frequenza cardiaca superiore ai 100 battiti al minuto e che tendono a perdere peso dovrebbero consultare tempestivamente il proprio medico per escludere la patologia.

La cura per le donne incinte colpite da ipertiroidismo consiste normalmente nella somministrazione di farmaci antitiroidei ai livelli minimi (senza l'aggiunta di levotiroxina). In presenza di allergia ai farmaci o quando i dosaggi necessari fossero così alti da rischiare di danneggiare la ghiandola tiroidea del bambino,22 in alcuni casi si ricorre all'asportazione chirurgica della tiroide della madre. Dopo il parto, è opportuno controllare la tiroide del bambino, il cui funzionamento potrebbe esser stato intaccato dai farmaci antitiroidei o dagli anticorpi della madre.23

 

Disturbi tiroidei dopo la gravidanza

Fino al 7% delle donne sviluppa disturbi della tiroide nell’anno successivo alla nascita del bambino.  Le donne  più a rischio sono quelle che soffrono anche di patologie del sistema immunitario, come il diabete di tipo 1. I disturbi alla tiroide che seguono il parto possono essere difficili da riconoscere: ansia, insonnia, difficoltà di concentrazione, irritabilità, variazioni di peso o spossatezza sono tutti sintomi che possono essere confusi con le esperienze tipiche del vivere con un nuovo bambino.24 Anche la psicosi post parto può essere collegata a disturbi alla tiroide.

 

 

Menopausa

I problemi alla tiroide dovrebbero altresì essere tenuti sotto controllo nelle donne in menopausa, giacché la patologia diventa più frequente con l’invecchiamento. Infatti la prima manifestazione dell’ipotiroidismo avviene, nella maggior parte dei casi nel periodo della menopausa.5 I sintomi delle malattie della tiroide possono essere facilmente confusi con la menopausa, dalla quale devono però essere tenuti ben distinti ai fini di un corretto trattamento.

 

Ascoltare il proprio corpo

Il corpo di ciascuno di noi cambia con l’invecchiamento, ma nessuna donna dovrebbe accettare che depressione, spossatezza o dolore facciano parte della propria vita quotidiana. La riconducibilità di tali sintomi a un disturbo tiroideo può essere facilmente verificata attraverso semplici analisi del sangue e il disturbo può essere curato di conseguenza, in maniera efficace, mediante una terapia farmacologica. Una migliore conoscenza dei segnali e dei sintomi tipici delle patologie tiroidee aiuterebbe i milioni di donne inconsapevoli del proprio disturbo ad alleviare le conseguenze dei propri squilibri ormonali.

Bibliografia

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4 Poppe K, Velkeniers B, Glinoer D. The role of thyroid autoimmunity in fertility and pregnancy. Nat Clin Pract Endocrinol Metab. 2008;4:394-405.

5 American Thyroid Association. ATA Hypothyroidism Booklet. Falls Church, VA 2003.

6 ACOG Education Pamphlet AP128 - Thyroid Disease. American College of Obstetricians and Gynecologists. Washington, DC. 2002.

7 Helfand M, Redfern CC. Clinical guideline, part 2. Screening for thyroid disease: an update. American College of Physicians. Ann Intern Med. 1998;129:144-58.

8 Whybrow PC. Sex differences in thyroid axis function: Relevance to affective disorder and its treatment. Depression. 1995;3:33-42.

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21 Mayo Clinic. http://www.mayoclinic.com/health/placental-abruption/DS00623/DSECTION=complications. Accessed February 2009.

22   De Groot LJ, Stagnaro-Green A, Vigersky R. Patient guide to the management of maternal hyperthyroidism before, during and after pregnancy. The Hormone Foundation. 2007.

23  Marx H, Amin P, Lazarus JH. Hyperthyroidism and pregnancy. BMJ. 2008;336: 663-7.

24   Lazarus JH, Premawardhana LD. Screening for thyroid disease in pregnancy. J Clin Pathol. 2005;58:449-52.

Redazione Agenzia Stampa Italia

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile 2014

 

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