IL PUNGITOPO: Speculatori “invisibili" e... impuniti
(ASI) Da quando l'economia italiana si è trasformata nel bersaglio privilegiato di pesanti attacchi finanziari esterni, soprattutto tra i politici è un continuo parlare di speculazione internazionale, di finanzieri e/o banchieri senza scrupoli, di cinismo dei mercati ecc. Spesso tuttavia si tratta di un puro, inutile esercizio retorico, che lascia il tempo che trova, poiché non si va oltre le semplici constatazioni e le generiche diagnosi, senza indicare la specifica terapia. In effetti è sterile parlare di “responsabilità finanziarie”, quando non si indicano gli artefici di tali misfatti, che così restano “invisibili” e ben protetti dall'anonimato. Se talora, come asserito o il più delle volte lasciato intendere, ci si trova di fronte a crimini finanziari, è normale avviare procedure in sedi giudiziarie nazionali e internazionali per identificare e denunciarne gli autori, siano essi uomini o istituzioni. A quel punto anche la legislazione più avanzata e liberista non garantirà più l'anonimato, e a nulla più serviranno il meccanismo truffaldino delle scatole cinesi, le società di comodo e le sigle impersonali dietro le quali è facile nascondersi. In pratica anche gli “invisibili” renderanno conto del loro operato davanti alla Giustizia... come qualunque altro cittadino.