Il presepe vivente di Pianola incanta il pubblico e si prepara alla trasferta di Gorizia
(ASI) L’AQUILA – Un cielo stellato e un clima insolitamente mite hanno accompagnato l’incanto della sera di Natale, nello splendido contesto ambientale, con il Presepe vivente di Pianola a rinnovare la straordinaria suggestione della nascita di Gesù, nella 44^ edizione di “Come a Betlem”. Diverse migliaia di persone sono accorse ieri sera e hanno potuto ammirare, in un silenzio assoluto, la rappresentazione della storia della salvezza del popolo ebreo, dall’Eden all’Egitto, dal Sinai alla Palestina. Fino a quella notte di Betlem quando nacque il Bambino, l’Emanuele.
Più di trecento le comparse per questa rappresentazione sempre nuova e stupenda, in uno scenario naturale che mozza il fiato, con testi di forte intensità, con una riproduzione scenica eccellente nelle parti mobili e nel villaggio palestinese di duemila anni fa, progettati dall’architetto Giuseppe Santoro. Perfetta la regia di Carlo Gizzi. Ammirevoli la bravura delle comparse, la bellezza dei costumi e la sapienza dell’uso delle luci. Tutto ha contribuito a rendere la rappresentazione all’acme d’una qualità drammaturgica che sa muovere le corde profonde della spiritualità, specie quando il Salvatore nasce nella grotta di Betlem. Quest’anno al piccolo Manuel Parisi, ultimo nato dell’anno a Pianola, l’onore d’interpretare Gesù Bambino, in questa edizione dedicata allo storico presidente Andrea Corridore, scomparso qualche mese fa, che nel 1973 promosse la fondazione del Gruppo artistico di Pianola, cui si deve l’annuale organizzazione del Presepe vivente.
Grande la soddisfazione del nuovo presidente Mario Corridore per il successo di questa 44^ edizione, mentre il Gruppo Artistico si prepara ad un’impegnativa missione in Friuli, a Gorizia. Il 29 dicembre prossimo, infatti, nella grande Piazza della Vittoria cuore della città, la suggestione di “Come a Betlem” sarà rinnovata per il pubblico friulano. Una selezione di 50 comparse non potrà riporre ancora i costumi, perché il 28 notte si parte per Gorizia. C’è vivissima attesa nel capoluogo friulano per lo straordinario evento, come testimoniano le dichiarazioni del sindaco Ettore Romoli uscite con evidenza sui giornali locali. E’ infatti la prima volta che la città può ammirare un Presepe vivente.
L’iniziativa, che ha il patrocinio e il sostegno della Municipalità e della Camera di Commercio di Gorizia, si deve alla determinante capacità di proposta dell’Associazione Abruzzesi e Molisani in Friuli Venezia Giulia, il cui presidente, sin dalla fondazione del sodalizio nel 1989, è l’aquilano Roberto Fatigati. L’Associazione si è sempre distinta per la qualità delle iniziative culturali, sociali e nel campo della solidarietà, in un proficuo dialogo interculturale tra tre regioni: Abruzzo, Molise e Friuli Venezia Giulia. Un impegno importante e significativo, infatti, molto apprezzato dalle istituzioni e delle autorità regionali friulane.
Con questa particolare manifestazione del Presepe vivente a Gorizia si vuole peraltro esprimere al Friuli Venezia Giulia la gratitudine dell’Aquila per la notevole mole di aiuti e donazioni alle popolazioni colpite dal terremoto del 2009, ad opera di pubbliche istituzioni, privati ed associazioni. La rappresentazione di “Come a Betlem”, dopo una fiaccolata nelle vie del centro storico, si terrà dalle ore 18 nella bella Piazza della Vittoria, con le scene dell’Annunciazione, dell’arrivo a Betlem, della nascita del Bambin Gesù, fino all’arrivo dei Re Magi, con colonna sonora e commento.
Infine, un’appendice di solidarietà. Dopo la rappresentazione, a cura di un’équipe della scuola “Scherza col cuoco” coordinata da Carlo Gizzi, verrà preparata pasta all’amatriciana per il pubblico presente, con la cucina da campo messa a disposizione dal Gruppo Alpini di Gorizia. La degustazione sarà gratuita all’interno dei locali Krainer e Osteria Klandestina, in Via Rastello, nelle vicinanze di Piazza della Vittoria. Ma chi lo vorrà potrà lasciare un’offerta e il ricavato sarà destinato alle popolazioni terremotate in Lazio, Marche e Umbria colpite dal sisma il 24 agosto e 30 ottobre scorsi.
Goffredo Palmerini