Altro successo nella decima edizione di IJF
(ASI) Perugia - "L'International Journalism Festival", come lo definiscono gli ospiti stranieri, è ancora il fiore all'occhiello tra gli eventi dedicati al giornalismo in Italia, nato per sopperire il timore delle novità che incombevano in questo mestiere e sulla cresta dell'onda da ormai dieci primavere.
Si è concluso domenica 10 aprile e tornerà il prossimo anno, ma nell'ultima giornata di incontri non sono mancate né l'informazione, né lo svago.
Tra gli approfondimenti, degno di nota è stato il panel sulla Siria moderato da Marta Serafini del Corriere della Sera, mentre eventi interessanti nel corso del pomeriggio si sono concentrati sul mondo radiofonico.
Prima Chiara Beretta Mazzotta in compagnia di Sara Zambotti di Radio2, per un'analisi attenta sul mondo della radio e del web, parlando di un medium che, inseritosi perfettamente nelle nuove dinamiche del giornalismo non sembra conoscere vecchiaia.
Invece nella Sala dei Notari e a seguire nel pomeriggio, protagonisti assoluti del festival di Perugia sono stati Giuseppe Cruciani, la star di Radio24 con la sua ascoltatissima Zanzara, e Maurizio Coruzzi, in arte Platinette, altra stella del mondo radiofonico e dello spettacolo italiano.
Tra reciproci scambi di battute non sono mancate le polemiche, anche con il pubblico presente, soprattutto sul caso del figlio di Totò Riina ospite di Bruno Vespa su Rai Uno per Porta a Porta.
Ma oltre ogni dibattito quello che emerge sarà sempre un mondo dell'informazione in continuo cambiamento.
Ogni edizione del festival non sarà mai uguale alla precedente e proprio per questo ogni nuovo appuntamento sarà sempre fondamentale per ogni appassionato, aspirante giornalista o semplice curioso.
Per capirne l'importanza basta sapere che molti dei relatori sono anche il pubblico delle prime file degli incontri successivi. Aggiornarsi per aggiornare, perché aggiornare corrisponde sempre più spesso all'aggiornarsi stesso.
Cambiano mezzi e piattaforme ma l'informazione non deve cedere il passo al ritmo dei tempi, se il giornalismo si sentirà degno di continuare ad essere un faro di luce, e non d'ombra come troppo spesso capita, almeno per il pubblico dei suoi lettori-spettatori.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia