Per illustrare l’importanza di un’opera che ha inciso profondamente nella storia culturale del nostro Paese la rassegna vuole ripercorrere la storia de Il Principe, la figura di Machiavelli e la fortuna, esponendo manoscritti, documenti, manufatti, opere d’arte.
Numerosi musei di grande prestigio, insieme a importanti istituzioni e collezioni private hanno contribuito alla realizzazione di questa importante esposizione.
A promuovere la rassegna sono l’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani e Aspen Institute Italia.
Il progetto della mostra nasce sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio e la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma.
La curatela è di Alessandro Campi in collaborazione con Marco Pizzo con la direzione e il coordinamento generale di Alessandro Nicosia.
L’esposizione si articola in sei sezioni.
Machiavelli e il suo tempo che si delinea il contesto storico in cui è vissuto Machiavelli, con i principali avvenimenti e protagonisti del periodo. Tra le moltissime opere esposte in questa sezione, emerge il Bando contro Niccolò Machiavelli del 19 febbraio 1513 proveniente dall’Archivio di Stato di Firenze e lo splendido Ritratto di Clemente VII di Sebastiano del Piombo del 1526 proveniente dal Museo di Capodimonte di Napoli.
L’arte della Guerra che offre un approfondimento in merito all’opera di Machiavelli Dell’arte della Guerra scritta tra il 1516 e il 1520 in cui emergono le convinzioni politico-militari dell’autore. Fra le opere esposte viene presentata la prima edizione a stampa del volume del 1521, le successive edizioni del Cinquecento di questo libro e diverse armature storiche.
Il Principe, momento centrale dell’esposizione, la sezione è dedicata al celebre trattato di cui sono esposte le più importanti e prestigiose edizioni a stampa, a partire da uno dei diciannove codici manoscritti ancora esistenti al mondo e dalle prime copie a stampa del 1532 di Firenze e di Roma, pubblicate dopo la morte di Machiavelli.
Una galleria di importanti ritratti introducono la figura di Cesare Borgia, detto il Valentino, il condottiero che Machiavelli individua come principe ideale. La sezione affronta, inoltre, la particolare vicenda della messa all’Indice dei Libri proibiti del Principe da parte della Chiesa. In mostra saranno presenti importanti cimeli (lo schedario della Congregazione dell’Indice) provenienti dall’archivio storico del Sant’Uffizio. In questa sezione una parte è dedicata alle principali traduzioni de Il Principe in francese, in inglese, in latino tra Cinquecento e Seicento. Ad introdurre le opere librarie e pittoriche una grande installazione multimediale realizzata grazie alla straordinaria partecipazione di Pierfrancesco Favino che legge per la mostra la lettera di Niccolò Machiavelli a Francesco Vettori scritta il 10 dicembre 1513 in cui viene annunciata la compilazione del celebre trattato.
Machiavelli e i classici. Sezione speciale dedicata al rapporto profondo e fruttifero che Machiavelli ha con i “classici” tanto importanti per la sua formazione. Esposta l’Introduzione del libro I dei Discorsi sulla prima decade di Tito Livio, Minuta autografa del Machiavelli, scritta su recto e verso del foglio su carta sciolta s.d. 1513-1519, proveniente dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ed esposte anche sculture classiche provenienti dai Musei Capitolini. La minuta autografa dei Discorsi sulla prima decade di Tito Livio è uno dei diversi documenti autografi esposti in mostra come del resto le Historie fiorentine, manoscritto proveniente dalla Biblioteca Medicea Laurenziana.
La sezione “Fortuna e diffusione de Il Principe” presenta a studiosi e grande pubblico come Il Principe sia stato al centro di studi, di scritti, di analisi di grandi intellettuali in questi secoli. Scopo di questa sezione far vedere come Il Principe sia stato tramandato e sia arrivato fino a noi. Qui vengono esposte alcune copie appartenute a celebri personaggi della cultura come, ad esempio, quella di Benedetto Croce, di Federico Chabod o celebri interpretazioni come quella contenuta nei Quaderni dal Carcere di Antonio Gramsci del 1930-1933 provenienti dalla Fondazione Istituto Gramsci, Archivio Antonio Gramsci di Roma. Anche nella modernità tante personalità della cultura e della politica si sono interessate a Machiavelli: Mussolini, Gentile, Fanfani, Spadolini, Berlusconi. In mostra le copie di proprietà di questi celebri personaggi o le loro testimonianze.
Machiavelli e il nostro tempo: usi e abusi. Sezione dedicata ai Giochi da tavola, videogiochi, francobolli, cartoline, libri di marketing che traggono ispirazione dalla “filosofia” machiavellica. Questa parte vuole essere testimonianza di come il più grande pensatore politico della cultura contemporanea sia stato protagonista anche in ambiti diversi dal pensiero politico.
Redazione Agenzia Stampa Italia
Complesso del Vittoriano
Salone Centrale
via San Pietro in Carcere
Ingresso libero
orario: tutti i giorni 9.30 -19.30
L’accesso è consentito fino a 45 minuti prima dell’orario di chiusura.
Per informazioni: tel. 06/6780664