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Teatro. Lasciate che i pendolari vengano a me al Sistina di Roma il 19 aprile
(ASI)Dopo la calorosa accoglienza ricevuta la scorsa stagione fuori dai confini lombardi a Firenze e Torino, I Legnanesi quest’anno si spingono alla “conquista” di Roma e arriveranno al Teatro Sistina, “tempio” del teatro italiano, che li accoglierà per una serata-evento di irresistibile comicità il 19 aprile 2013.

 

Si tratta, in effetti, di un ritorno a Roma dopo oltre 40 anni: era il 1970 quando i fondatori Felice Musazzi e Tony Barlocco portarono al Sistina Chi vusä pusè la vacca l'è sua... e c’è un po’ di commozione tra I Legnanesi nel ricordare Musazzi che, dopo una settimana di tutto esaurito e l’apprezzamento di personaggi del calibro di Luchino Visconti e Federico Fellini, prendeva in giro bonariamente il pubblico romano che spesso, a fine spettacolo, esclamava: “Vedi un po’questi francesi!”.

I Legnanesi, confermandosi protagonisti assoluti del panorama teatrale con 120.000 spettatori a stagione, portano in scena il nuovo spettacolo Lasciate che i pendolari vengano a me: un titolo per la prima volta in italiano e non in dialetto lombardo che riprende quello di una rivista ricevuta in eredità da Felice Musazzi che, confermando i personaggi della famiglia Colombo - Teresa, Mabilia e Giovanni - e l’ambientazione, ovvero quel “cortile” che ha caratterizzato la vita dell’Italia non solo in Lombardia, racchiude contenuti inediti, sempre caratterizzati da uno sguardo all’attualità, per una storia che partirà dal “cortile” per spostarsi poi in location più attuali come il call center.

Antonio Provasio, insieme a Enrico Dalceri e Luigi Campisi e al resto della Compagnia tutta al maschile è orgoglioso ed emozionato di incontrare il pubblico romano: “Quello al Sistina è un appuntamento prestigioso che attendiamo da tanto.Lla nostra promessa è far trascorrere agli spettatori che verranno a conoscerci oltre due ore di comicità irresistibile!”.

Forti della solida tradizione popolare su cui basano i loro spettacoli, da oltre sessant’anni I Legnanesi entusiasmano spettatori di tutte le età con le loro storie semplici e dirette e propongono un singolare mix di italiano e dialetto lombardo per conquistare ed appassionare anche i più giovani e il pubblico di altre regioni, oltre ad essere stimati e riconosciuti dai critici teatrali. Il segreto del loro successo sta nella spontaneità della recitazione, capace di far rivivere la tradizione della vita del cortile - il regno delle donne, dei ragazzi, degli amori e dei litigi, delle invidie, dei problemi di tutti i giorni, dove però, in fin dei conti, tutti vivono in armonia e serenità - a chi l’ha vissuta e di raccontarla attraverso una comicità pulita, senza volgarità, dedicata alla gente comune.

 

I tre strepitosi protagonisti (Antonio Provasio-Teresa, Enrico Dalceri-Mabilia e Luigi Campisi-Giovanni) racconteranno dunque le loro vicende quotidiane, universali, semplici ma profonde allo stesso tempo con quella vìs comica che li contraddistingue. Oltre due ore di spettacolo tutto al maschile (insieme alla famiglia Colombo, sul palcoscenico, anche 10 personaggi della tradizione e 10 scatenati “boys”), tra il cortile e momenti musicali, scene sfavillanti, lustrini, paillettes e piume di struzzo degli oltre cento sontuosi costumi disegnati da Enrico Dalceri, un quadro dedicato al circo (un omaggio a Tony Barlocco quando imitava Moira Orfei) e uno tutto dedicato a Roma con un’imponente Fontana di Trevi sullo sfondo e costumi sfarzosi, fino al gran finale in smoking.

La stagione 2012/2013 per I Legnanesi, dopo il conferimento in agosto del “Premio Walter Chiari” alla carriera, è stata costellata di importanti novità che testimoniano la vitalità di una realtà teatrale che ormai spazia ben oltre i confini lombardi. Il tradizionale appuntamento con il teatro di Rai 5 ha portato oltre 200.000 spettatori tv lo scorso anno con la prima visione dello spettacolo Sem nasù par patì... e patem. Rai5 ha rappresentato una spinta determinante permettendo al pubblico di tutta Italia - come testimoniato anche dal sempre crescente seguito sulla pagina ufficiale di Facebook - di conoscere e farsi contagiare dall’irresistibile comicità senza confini de I Legnanesi.

Un'evoluzione naturale quella dei Legnanesi che grazie ai loro inarrestabili successi stanno sfumando la loro dimensione provinciale a favore di una a forte connotazione nazionale: anche i Legnanesi guardano al futuro, ma giusto un po’, perché la Teresa, la Mabilia e il Giovanni sono «maschere che entrano nel cuore e parlano dei problemi della povera gente, che in fondo sono sempre gli stessi: arrivare alla fine del mese, fare i conti per sbarcare il lunario».

I Legnanesi 2.0: www.ilegnanesi.it - www.facebook.com/ilegnanesi - Twitter@ILegnanesi

Ufficio stampa I Legnanesi

Sara Maccari - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Tel. 335/1857543

 

SINOSSI

Nel cortile - più precisamente nel giardino - della famiglia Colombo inizia a sgorgare uno strano liquido chiaro…cosa potrà mai essere? È acqua! Ma non una comunissima acqua potabile, bensì  un’acqua miracolosa!

La famiglia Colombo pensa così di aver risolto tutti i suoi problemi economici: la gioia di tutti è incontenibile, la Mabilia coinvolgerà nel nuovo business anche il fidanzato, la Teresa si sentirà finalmente una donna in carriera, e tutti cercheranno di imbottigliare e vendere questo elisir di lunga vita. Arriveranno nel cortile, interessati all’acquisto, addirittura i nuovi ricchi, Russi e Arabi. Sul più bello, però, lo Stato Italiano allungherà le mani sul podere della famiglia Colombo e così ogni sogno di ricchezza svanirà….

Tramontati i sogni di gloria, la famiglia Colombo, visti i tempi di crisi, dovrà perciò trovarsi in fretta un lavoro per arrivare a fine mese. Teresa, Mabilia e Giovanni verranno assunti in un call center fuori città: per i tre protagonisti inizierà così una nuova avventura da pendolari e, per far valere i propri diritti nella giungla del mercato del lavoro, arriveranno a coinvolgere perfino il sindacato con un finale tutto da scoprire!!!

I LEGNANESI

La storia della compagnia

 

I LEGNANESI nacquero, quasi per scherzo, all'oratorio di Legnarello a Legnano nel 1949, su idea di Felice Musazzi, costretto, da una disposizione del Cardinale Schuster che vietava le rappresentazioni teatrali promiscue, a far interpretare i ruoli femminili da uomini travestiti: da qui ha origine la composizione esclusivamente maschile della Compagnia.

L'idea vincente di Musazzi fu quella di raccontare al pubblico le storie di paese, del quotidiano, con le loro gioie ed i loro dispiaceri in dialetto, caratteristica che rese unica la Compagnia. Si presentava in scena dicendo: "sono Felice e non solo di essere Musazzi" ed era veramente una persona felice di riuscire a far ridere la gente.

Con le sue “maschere lombarde” Teresa e Mabilia (presenti sin dalla prima rappresentazione), che insieme a Giovanni compongono la strampalata famiglia Colombo, ha fatto divertire la Lombardia e non solo, creando un fenomeno di costume che ha attraversato generazioni. Alla sua scomparsa si pensava che nessuno potesse più interpretare i suoi personaggi, semplici, genuini e mai volgari, finché Antonio Provasio (la TERESA) - che per 9 anni ha recitato con Musazzi, imparando direttamente da lui a muoversi e a ben calarsi nel personaggio - ed Enrico Dalceri (la MABILIA), che per anni aveva fatto parte della Compagnia Teatrale, sono diventate  i  nuovi  interpreti,  e,  insieme  alla  figlia  Sandra  Musazzi (Direttore Artistico), hanno riportato in scena lo spirito dei cortili lombardi, così come lo intendeva il fondatore de I Legnanesi; il Giovanni è Luigi Campisi, che ha interpretato per oltre un decennio lo stesso ruolo a fianco del grande Musazzi. I Legnanesi, grazie al beneplacito della Famiglia Musazzi, continuano così a presentare la loro comicità sotto l’egida del nome del fondatore, per continuare il percorso tracciato in oltre 60 anni di storia.

 

Riconosciuti tra le principali e più conosciute compagnie dialettali d'Italia e d'Europa, oggi la Compagnia porta in scena le storie, i costumi e le tradizioni lombarde ma è ampiamente apprezzata anche fuori dalla Lombardia, grazie a un intervento di modernizzazione dei testi originali di Musazzi e alla scelta di temi universali (la famiglia, il lavoro, la crisi economica, i rapporti di vicinato), con riferimenti sempre attuali al costume e alla politica nazionale, in un mix sorprendentemente efficace tra italiano e dialetto lombardo.

 

Nelle ultime stagioni teatrali altri personaggi coprono un ruolo fisso nella Compagnia, tra i quali spicca senza dubbio l'immancabile cugina Pineta (interpretata da Alberto Destrieri), la Chetta,

 

una delle donne del cortile e antagonista della Teresa (interpretata da Valerio Rondena). Altri ruoli stabili sono il Sindaco (interpretato da Giordano Fenocchio)e il Don Pietro (ruolo ricoperto da Danilo Parini). La Carmela, la Mistica, la Rosetta, la Duina e la Paolina sono i nomi delle donne del cortile interpretate rispettivamente da Maurizio Albè, Giovanni Mercuri, Mauro Quercia e Daniele Chiodini.


La tradizione, la professionalità e la qualità degli spettacoli de I Legnanesi sono stati riconosciuti da innumerevoli premi, tra cui spiccano i più importanti che possano essere assegnati ad una istituzione culturale e popolare: L’AMBROGINO D’ORO (attestato di civica benemerenza) dal Comune di Milano (Sindaco Letizia Moratti), la ROSA CAMUNA (premio al lavoro in Lombardia) dalla Regione Lombardia (Presidente Roberto Formigoni), il PREMIO ISIMBARDI dalla Provincia di Milano (Presidente Guido Podestà) e il PREMIO WALTER CHIARI.

 

“Ringhiere che si snodano sui ballatoi, scale consunte dal saliscendi di generazioni e generazioni, ogni porta una stanza, spesso l'unica: il vicino è così vicino che vive con te. Il cortile è il regno dei povercrist sopravvissuti alle guerre, alle carestie, alle immigrazioni, alle industrie. Ma il cortile è anche lo spazio vuoto, è la camera più grande dove si vivono stagioni intere, anni, generazioni, secoli, nascite, amori e tradimenti, gioie e angosce, nozze e funerali, sorrisi e miracoli. Fuori dal cortile, il muro di cinta di uno stabilimento, un muro di mattoni rossi, ancora muri e case, un condominio di sei piani che già chiamano il grattacielo: niente più litigi banali, le lenzuola stese sul filo, le pozzanghere, la ruggine dei corrimano. Ma noi abbiamo resistito, la ringhiera ci corre nell'anima. Riflettori, prego: è di scena il cortile lombardo.”


I LEGNANESI

Biografie e Personaggi

ANTONIO PROVASIO – attore e capocomico / “Teresa”

 

 

Nasce a Legnano il 28 giugno 1962 e, giovanissimo, entra a far  parte della storica compagnia de I Legnanesi, con cui debutta sulle scene nei più importanti teatri di Milano (Odeon, Manzoni, Lirico, Puccini).

Alla scomparsa di Felice Musazzi, fondatore della Compagnia e interprete del personaggio principale di Teresa, decide di rifondare la Compagnia chiamandola “I Legnanesi di Felice Musazzi”. Da allora, interpreta il ruolo di Teresa, intorno alla quale ruota tutto lo spettacolo; mirabile nelle sue interpretazioni, sviluppa una “maschera” irresistibile, comunicativa, basata sul ritmo, sui tempi comici e su un patrimonio inestimabile di interiezioni e modi di dire. Attraverso una recitazione sempre spontanea e raffinata, permette al pubblico di interagire e imposta i suoi interventi come una valanga inarrestabile “contro” la vittima prediletta, il marito Giovanni. Teresa è la tipica donna di cortile, sempre presente, che non si mostra mai in difficoltà, ma in realtà lo è molto spesso; rispecchia i “povercrist”, alle prese ogni giorno con rivalità di ringhiera, i torti sul lavoro o tra vicini, le difficoltà economiche e le preoccupazioni per la figlia quarantenne ancora da mantenere.

 

ENRICO DALCERI – “Mabilia”

 

 

Nato a Monza il 15 ottobre 1962, di giorno è dirigente presso una nota casa di moda di Milano – come responsabile della linea giovane da uomo-, di sera è attore protagonista in teatro, giocando magistralmente a fare la diva soubrette nei panni di Mabilia. Uomo dalla duplice vita e dai duplici successi, la sua passione per la moda lo spinge, nel pieno boom degli anni   ‘80,   a   proporsi   a un’importante azienda del settore che gli aprirà le porte ad una carriera professionale di successo. Parallelamente nasce e si sviluppa l’interesse per il mondo dello spettacolo e della musica.

Un’altra storia che ha dell’inverosimile, iniziata quasi per gioco nell’insistenza e nella curiosità di voler conoscere quel gruppo di attori, vestiti da donne, che portavano in scena la realtà lombarda di una volta, fatta di corti e di operai, simbolo di una cultura popolare che parla ancora il dialetto.

 

 

Dopo aver lavorato al fianco di Musazzi - fino alla sua scomparsa - nel ruolo di attore secondario (inizia sostituendo un attore in servizio militare), diventa uno degli attori protagonisti quando Antonio Provasio lo vuole al suo fianco nella “nuova generazione” dei Legnanesi. In scena è la Mabilia, figlia zitella della Teresa e del Giuan, ragazza di paese che non riesce mai a staccarsi da mamma e papà che incarna il cliché di un certo mondo femminile di massa, dove l’apparenza è l’unica cosa importante, sempre al di sopra delle sue possibilità, sognando di emergere e di diventare una soubrette come la grande Wanda Osiris. Brianzolo Doc, anche se la sua lingua è il Legnanese, cura inoltre le musiche e i costumi e le scenografie di tutti gli spettacoli.

 

LUIGI CAMPISI – “Giovanni”

 

 

Nato a Busto Arsizio il 17 febbraio 1955, nel 1971, a soli sedici anni, entra nella compagnia di Felice Musazzi come boys- ballerino della rivista. In poco tempo, Musazzi intravede in lui capacità attoriali tali da affidargli il ruolo di Giovanni, marito di Teresa come “spalla” quindi dello stesso Musazzi. Giovanni è l’unico uomo del cortile, perennemente ignorato, senza alcuna considerazione, dalla moglie e

dalla figlia. La sua vita si svolge tra casa, lavoro e osteria, dove immancabilmente viene scovato dalla moglie Teresa che lo rimprovera. Personaggio di poche parole, la sua “maschera” ha il naso perennemente rosso e la camminata incerta tipica di chi ha alzato troppo il gomito. Luigi, oltre a portare nel personaggio che interpreta da oltre 30 anni la sua innata comicità, ha regalato a Giovanni una magistrale presenza scenica, capace di restare in scena senza aprire bocca, giocando solo sulla mimica facciale di un uomo che ha il suo punto di forza nell’essere messo in disparte e poco considerato. Rappresenta il tipico uomo lombardo di un tempo, presenza discreta ma indispensabile perché la famiglia possa tirare avanti.

LASCIATE CHE I PENDOLARI VENGANO A ME Al Teatro Sistina il 19 aprile

 

di

Felice Musazzi e Antonio Provasio

 

con

ANTONIO PROVASIO, ENRICO DALCERI, LUIGI CAMPISI

 

Musiche Arnaldo Ciato, Enrico Dalceri

Coreografie Sofia Fusco

Direttore Artistico Sandra Musazzi

Direttore di Produzione Enrico Barlocco

 

regia Antonio Provasio

 

Un viaggio lungo una stagione teatrale che arriva finalmente a Roma per una serata di irresistibile comicità

 

Biglietti

Venerdì 19 aprile ore 21.00

 

Poltronissima:                                                      € 30,00 + € 3,00 prev.

Poltrona:                                                             € 25,00 + € 2,50 prev.

Prima Galleria:                                                    € 20,00 + € 2,00 prev.

Seconda Galleria:                                              € 20,00 + € 2,00 prev.

Terza Galleria:                                                     € 20,00 + € 2,00 prev.

Info Acquisto

 

Teatro Sistina

Via Sistina, 129 00187 Roma

INFOLINE: 06.4200711

Biglietteria

Lunedì dalle 12.00 alle 19.00; dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 19.00; domenica dalle 10.00 alle 18.00

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