(ASI) La storia di una difficile convivenza, fra tre donne appartenenti a tre diverse generazioni: è “Mela”, splendido lavoro di Dacia Maraini, rappresentato sul palcoscenico del teatro “Brancati” di Catania, con la sapiente regia di Romano Bernardi, e l’aiuto regia di Marco Tringali.
Tre donne, tre modi di pensare e di affrontare la vita assolutamente opposti: nonna Mela (interpretata da Alessandra Cacialli), sua figlia Rosaria (Debora Bernardi) e la nipote Carmen (Luisa Ippodrino) diventano emblemi di tre generazioni che si incontrano e si scontrano quotidianamente. Una storia che si svolge all’interno di quattro mura casalinghe, in una convivenza forzata.
Più che una commedia, un dramma raccontato con leggerezza, grazie alla frivola leggerezza di nonna Mela, donna eccentrica che esce con i ragazzi più giovani per rivivere una seconda giovinezza. Vero e proprio “angelo del focolare” è invece Rosaria, madre e figlia premurosa ed attentissima ai bisogni altrui prima che ai propri. L’unica distrazione di Rosaria dai doveri familiari è rappresentata dai suoi ideali liberali di pace e giustizia, ideali che condivide con un fantomatico uomo, Costante, suo amore da 13 anni. La sua figura non appare mai sul palco, ma se ne sente comunque la presenza perché saranno proprio le sue azioni a condizionare la vita delle tre donne. Ad innamorarsi di Costante, infatti, anche Carmen, che aspetterà un figlio dall’uomo e con lui vorrà costruire una famiglia, distruggendo tutti i sogni della madre.
L’amore, il sesso, la rivoluzione, saranno temi costanti di conflitto in un coacervo di contraddizioni che solo la routine quotidiana, riesce a far esplodere con forza lacerante. Questo profondo lavoro compiuto dalla Maraini sembra esplorare, “con leggerezza di mano e ritmi di farsa”, il difficile mondo della convivenza femminile, certamente va ben oltre, indagando le ragioni di un’inevitabile incomunicabilità generazionale per denunciare evidenti contraddizioni.
Si replica fino al 29 aprile.
Infoline 095/530153 www.teatrodellacitta.it