(ASI) Nel cuore di Livorno, città di mare dal fascino autentico, oggi esiste un luogo che merita davvero di essere scoperto: la Casa di Amedeo Modigliani.
Grazie alla famiglia Guastalla si è potuto recuperare la casa del genio dell’arte italiana del Novecento e restituirla al popolo
(ASI) Nel cuore di Livorno, città di mare dal fascino autentico, oggi esiste un luogo che merita davvero di essere scoperto: la Casa di Amedeo Modigliani. Un piccolo scrigno di memoria, riportato alla vita grazie alla sensibilità e alla tenacia di questa famiglia, figure storiche del mondo dell’arte, che hanno saputo restituire alla città un pezzo fondamentale della sua identità culturale.
Il restauro è stato eseguito con cura rara, rispettando le atmosfere originali e imprimendo alla casa un equilibrio perfetto tra rispetto storico e accoglienza contemporanea. Una casa tenuta con passione e ragione delle cose, dove ogni dettaglio sembra parlare.
A colpire il visitatore ancor prima dell’ingresso sono le placche di ferro posizionate appositamente sui marciapiedi lungo le strade vicine: piccoli segni discreti e poetici che indicano la direzione della casa. Un gesto di attenzione urbana che guida dolcemente i passanti verso il luogo dove nacque uno dei più grandi artisti del Novecento. È un invito sottile, quasi un percorso d’autore, che prepara alla visita.
All’interno, una guida straordinaria accompagna il pubblico. Una signora che sembra aver vissuto quel periodo storico tanta l’enfasi che mette nel raccontare. E poi descrive, svela, come se davvero fosse stata presente in quegli ambienti nel momento stesso in cui Modigliani muoveva lì i suoi primi passi. Un racconto caldo, preciso, capace di far rivivere la storia della famiglia con freschezza e profondità.
La visita è un’autentica immersione nella vita e nell’eredità del Genio italiano: un percorso che vale la pena scoprire per chi non lo conosce ancora, o riscoprire per chi già ama la sua storia.
Livorno, città piacevole e vibrante, è perfetta per un weekend sul mare, e la famosa Casa rappresenta oggi una tappa irrinunciabile. Un encomio sincero va alla famiglia Guastalla: con coraggio e volontà di fare cultura e sociale, sono riusciti in un’impresa che sarebbe spettata al Comune. È un peccato, e un po’ sorprendente, che l’amministrazione non abbia provveduto per prima a recuperare un luogo così significativo. Ma ciò che conta è che oggi la casa è salva, viva, aperta. Un dono restituito alla città, all’arte e a tutti noi.



