L’anima poetica del Novecento.
(ASI) Nel giorno di Ognissanti, un pensiero alla grande poetessa milanese che ci ha insegnato a trasformare il dolore in bellezza.
Oggi ricordiamo la poetessa che più di tutte ci è rimasta nel cuore. Il 1° novembre 2009 si spense a Milano Alda Merini, la scrittrice che ha saputo dare voce all’anima inquieta e luminosa del Novecento italiano.
Un giornalista amico, che la incontrò in ospedale pochi giorni prima della sua morte, raccontò un episodio rimasto impresso nella memoria di molti: vedendola accendersi una sigaretta, le disse con affetto:
«Signora Merini, non è il caso che lei fumi.»
Lei, con la sua ironia disarmante e la sua infinita grazia, rispose:
«Caro, ormai mi rimane questa sigaretta e il primo bacio di Gesù.»
Forse, quella frase fu la sua ultima poesia, una sintesi perfetta della sua visione dell’esistenza, tra il dolore e la luce, tra la terra e il divino.
Oggi, nel giorno di Tutti i Santi, ricordiamo la sua voce, che ancora ci accompagna.
Buon Ognissanti a chi cerca benedizioni… e anche a chi non ne ha bisogno.
Salvo Nugnes



