(ASI) Spoltore (Pe) - Nel pomeriggio di venerdì 25 ottobre 2024, presso il teatro - auditorium della Società Operaia di Mutuo Soccorso (Soms) di Spoltore, presieduta da Luigi Spina, c'è stata la presentazione del libro "La Parola e il Silenzio. L'equilibrio degli opposti" della poetessa e scrittrice Annarita Di Paolo, docente di storia e filosofia e formatrice in Comunicazione e Neuromarketing, recentemente premiata come "Miglior Scrittrice d'Abruzzo 2024" con il prestigioso Premio Letterario "Ossi di Seppia".
Durante la presentazione sono intervenuti: Chiara Trulli (Sindaco di Spoltore), Luigi Spina (Avvocato e Presidente della SOMS di Spoltore), Franca Minnucci (Attrice teatrale e Studiosa di Eleonora Duse e di Gabriele d'Annunzio) che ha scritto la Prefazione,
Alberto Colazilli (Storico dell'arte e della letteratura), Lorenzo Verrocchio (Giornalista e Sociologo), Elena Malta (Poetessa e Critico letterario), Elena Costa (Editrice e Presidente dell'Associazione Editori Abruzzesi).
La serata si è conclusa con un dialogo tra l'autrice e il pubblico sulle tematiche trattate nel libro.
A tal proposito, abbiamo scambiato due chiacchere con l'autrice Annarita Di Paolo che ci ha spiegato su "La Parola e il Silenzio": "È un poema didascalico che invita il lettore a riflettere sul valore e sul potere curativo e trasformativo delle parole e del silenzio. È un viaggio affascinante tra i membri dell'animo umano e attraverso la cultura umana che spazia dalla cultura greco - romana e orientale, fino ad arrivare alle neuroscienze. È una combinazione originale tra diverse culture e saperi, anche un viaggio introspettivo che porta il lettore a riflettere sui doni che ha ricevuto dall'universo. Questo libro originale nel suo genere, scritto con uno stile coinvolgente ed elegante, - ha continuato l'autrice - è una avventura letteraria che stimola l'immaginazione, la fantasia e una profonda riflessione sulle capacità linguistiche dell essere umano".
L'autrice, per trovare l'ispirazione per "La Parola e il Silenzio" si è immersa nel suo rifugio dell'animo a Fallo, un piccolo comune pedemontano della Provincia di Chieti nel Medio Sangro.
In questo locus amenus, lontano dallo stress, dal tran-tran della vita quotidiana cittadina, la scrittrice ha ritrovato sé stessa e ha nutrito il suo sensibile animo inquieto, attraverso una rivoluzione interiore da cui ha partorito questa opera.
Inconsapevolmente, l'autrice figlia della cultura italica che ancora vive come un tesoro in uno scrigno nelle piccole realtà della provincia del Belpaese, ha contributo a tramandare l'eredità culturale di quegli intellettuali patriottici che, come la Duse e Gabriele d'Annunzio, hanno forgiato il DNA della identità culturale nazionale fra fine Ottocento e inizio Novecento; non a caso "La parola e il Silenzio" può essere interpretata anche come un pièce teatrale.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia