(ASI) Partire è un po’ come morire sosteneva Edmond Haraucourt, il giornalista e saggista Fabrizio Di Ernesto nel suo nuovo romanzo, Oppholdsvaer o del mio viaggio alla fine dei giorni, cerca invece di ribaltare questo punto di vista.
Il protagonista di questo libro, disponibile per i tipi della PAV edizioni, infatti è un uomo di mezza età che dopo essere stato informato dal medico di avere un male incurabile, e circa sei mesi di vita a disposizione, decide di prendere e lasciare la propria casa per dirigersi verso l’estremo nord e provare finalmente a vivere dopo aver passato gli anni precedenti nell’inedia più totale.
Il viaggio diventa così un modo per il protagonista di ripensare alla sua vita, e fare una sorta di bilancio cercando di pensare, per quanto possibile, a quel poco di futuro che gli rimane con la speranza di riuscire a morire in modo dignitoso.
Il volume, molto introspettivo, mette il lettore di fronte alla necessitàdi dover fare i conti con la propria esistenza, quella sperata e quella vissuta e con i fantasmi di un passato che periodicamente tornano ad affacciarsi nella mente umana.
Sebbene il libro non siamo molto lungo, poco più di 100 pagine, Di Ernesto riesce ugualmente a tratteggiare in modo semplice ma completo i personaggi che si alternano nella storia grazie ad uno stile accessibile coinvolgente che tiene il lettore incollato alle pagine dall’inizio alla fine.
Tra le peculiarità del testo si segnala la scelta dell’autore di dar vita ad una sorta di paly list che sostituisce l’indice e che suggerisce al lettore la canzone in grado di accompagnare la lettura per un’esperienza ancora più immersiva tra le righe.
Particolare menzione merita poi il colpo di scena finale che ribalta totalmente le aspettative del lettore che rimane quasi spiazzato nel leggere il capitolo conclusivo dell’opera.
F. Di Ernesto Oppholdsvaer o del mio viaggio alla fine dei giorni; PAV edizioni pagg. 122, euro 14,00
Sinossi:Cosa fareste se un dottore vi dicesse che vi restano sei mesi di vita a causa di un male incurabile? Vi piangereste addosso e sicuramente ripensereste a tutto ciò che avete fatto o non fatto fino a quel momento. Questo è ciò che fa anche il protagonista di questo libro on the road che però in un momento di lucida follia decide di lasciarsi tutto alle spalle e partire verso l’estremo nord, per la precisione Gjesvær e provare ad assaporare quella vita da cui era sempre scappato e che ora stava fuggendo da lui.
L’autore:Fabrizio Di Ernesto è giornalista per professione, saggista per passione e scrittore per hobby.
Nato a Monterotondo (RM) nel 1976, è laureato in Lettere e dal 2005 ad oggi ha scritto per quotidiani e riviste, lavorato per agenzie e uffici stampa e collaborato con testate on line. Ha realizzato diversi saggi di argomento storico e geopolitico tra cui "Portaerei Italia" sulla questione delle servitù militari e le basi Nato nel nostro paese; "L'Alba del nuovo mondo" sulla rinascita del continente indiolatino e "Santa Madre Russia" sulla figura di Putin ed il ritorno di Mosca sullo scacchiere mondiale. Tutti pubblicati per i tipi della Fuoco edizioni.
Nel 2020 ha esordito, con la Porto Seguro editore, nella narrativa con il romanzo "Il tesoro dei Borghese".
Redazione Agenzia Stampa Italia