(ASI) – Padova. Il nuovo libro di Vittorio Vetrano, “Il mistero di Tientsin”, è il sequel del “Tesoro di Equatoria”, romanzo ucronico e scorrevole, che vede le avventure del Duca Giulio Dudovich proseguire in terra italo – cinese, questa volta, come dice il titolo, a Tientsin.
Pregio del libro è proprio l’ambientazione: sinora, non esistevano opere di narrativa che vedevano svolgersi le loro vicende nell’ex concessione italiana in terra cinese, se non di nicchia oppure risalenti ad epoca remota.
Giulio Dudovich, “l’eroe di Equatoria”, viene chiamato per una pericolosa missione nella concessione italiana. Il suo nome, fatto altresì dal Duce in persona, doveva essere garanzia di riuscita dell’operazione: sgominare una banda, operante in loco, i cui obiettivi, non sono per nulla chiari: non si comprende infatti, inizialmente, se le motivazioni della banda da sgominare siano dettate da interessi politici, economici, o ideologici.
Il Duca, calatosi nella realtà di Tientsin, si infiltra immediatamente nello scenario politico ed economico del territorio, grazie alla preziosa collaborazione del Cavalier Antonelli e dell’affascinante ballerina Lilì Bregenz, il cui nome è fuorviante; la stella dei bar Tabarin di Tientsin, altro non è che un’italiana di fede e cuore. Teatro dell’opera, bische clandestine, meandri del porto: ogni angolo, costitutiva, anche con la cooperazione di uomini delle potenze alleate, un tassello alla risoluzione del mistero di Tientsin, ossia la distruzione di una banda dotata di una elevatissima tecnologia, che aveva portato forte scompiglio nella concessione.
Come Vetrano ci aveva abituato nella precedente opera, la narrazione si sviluppa nella realizzazione dei valori descritti nella dimensione ucronica, che hanno sostituito i disvalori afferenti alla società precedente, generati da un’Italia vincitrice il secondo conflitto mondiale, faro di civiltà per tutte le nazioni del mondo. Uno schema che lascia completamente spazio alla riflessione mediante i dialoghi utilizzati dai personaggi, che sembrano sospesi in una dimensione a-temporale. Poiché, se è vero che il lettore scorre velocemente le pagine, per scoprire il “mistero” di Tientsin, trascinato dagli eventi e dalla dovizia narrativa, d’altro canto, il mondo descritto dal Vetrano porta con sé un codice cavalleresco così profondo e commovente, il cui confronto col mondo moderno, lascia chiunque spiazzato.
Difatti, al termine del romanzo, chiunque voglia approfondire la propria riflessione, circa quanto descritto e lo stato attuale delle cose, può legittimamente domandarsi, se possa esistere il mondo dipinto dal Vetrano, e se la risposta fosse affermativa, quali siano le ragioni per le quali esso non trova spazio. Non ci si riferisce solamente a titoli nobiliari, o alle alte cariche dello stato coinvolte nella narrazione, che cercano ovviamente il bene supremo della Patria, ma altresì si tratta della nobiltà dello spirito nella sua espressione più elevata. Tutto ha una logica, nella narrazione: Dio, la Patria, la famiglia (valori recentemente discussi e violentati ai beceri fini di una stupida campagna elettorale), il rapporto con le donne, la fedeltà, l’amicizia, il cameratismo, le precise descrizioni geografiche, la politica intesa come bene per la collettività.
Infine, un tocco che impreziosisce le serate di Tientsin, è rappresentato dalla descrizione minuziosa degli abiti, sia maschili che femminili: l’eleganza nel vestire, con termini ricercati, è per l’autore di fondamentale importanza. L’opera lirica, completa la già corposa rappresentazione.
Ancora una volta, possiamo interrogarci se tutto ciò che l’autore abbia descritto sia un sogno, o possa trovare un fondamento storico ed etico – politico. In fin dei conti, l’autore traccia un chiaro manifesto, ponendo un solco tra due visioni del mondo. La scelta, spetta al lettore, seguendo le avventure del Duca Dudovich, e auspicando che uomini dotati di una simile dirittura morale, possano esistere anche nell’Italia reale.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia
Il Mistero di Tientsin di Vittorio Vetrano
Leone Editore Pagine 261 – prezzo Euro 14,90
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