(ASI) Roccamontepiano (Ch) - Dal 12 al 16 agosto si rinnova a Roccamontepiano l'antico culto di San Rocco. La festa ha origini precristiane e l'attuale celebrazione, secondo le fonti a noi in possesso, si svolge secondo modalità che sono rimaste pressoché invariate almeno dall'Ottocento ad oggi.
Migliaia di pellegrini vengono a visitare il santuario di San Rocco a Roccamontepiano, sito lungo la principale Via Roma (dove passava l'antico Tratturo Magno), chiesa edificata in parte con materiale locale negli anni Sessanta del Novecento, al posto dell'antico santuario preesistente di epoca seicentesca, sito fuori dalle mura ("extra moenea") perché dedito ad accogliere i malati e gli infermi che cercavano cura dalla miracolosa acqua sacra e/o dall'intercessione miracolosa di Rocco da Montpellier.
Nei giorni di festa, la via principale del paese si riempie di bancarelle che vendono dolciumi tradizionali, piatti tipici delle sagre abruzzesi come la porchetta e gli arrosticini, mentre i fedeli fanno la fila per acquistare le famose brocche devozionali di San Rocco con inciso l'anno di visita in cui poter raccogliere l'acqua santa della Maiella Madre, tutto in un crogiuolo di odori, sapori, musiche e colori della festa.
Ancora oggi i pellegrini che secondo tradizione dovrebbero presentarsi con i lacci delle scarpe annodati fra di loro e la baschetta sotto il braccio in segno di riverenza e penitenza, possono bagnarsi nell'acqua sacra miracolosa, rinnovando il plurimillenario rito dell'Ablutio, sia nella fontana a sette cannelle con una vasca lunga quasi come tutto il perimetro della piazza, sia nella vicina Grotta di San Rocco, molto stretta a causa delle frane che hanno rovinosamente e drammaticamente colpito il paese nel 1765 e nel 1843, alla quale si accede da una scalinata.
Il 16 agosto, a sera, intorno alle 19.30, si svolge la tradizionale processione con le conche votive di rame sulla testa delle donne del paese in abiti tradizionali e il giorno, intorno alle 12.00, c'è invece un'altra processione, con grano e frutti della terra offerti in sacrifico alla divinità, e ciambelle con semi di anice distribuite ai fedeli.
La leggenda medievale sull'arrivo e il soggiorno in paese del pellegrino Rocco di Montpellier, secondo quanto detto da Adamo Carulli, già primo cittadino di Roccamontepiano, avrebbe un fondo di verità, infatti il santo avrebbe alloggiato a Roccamontepiano fra il 1367 e il 1370 nella Rocca degli Orsini alla sommità di Montepiano (oggi pressoché scomparsa dopo le rovinose e funeste frane del Settecento e dell'Ottocento). Il paese di Roccamontepiano alle pendici delle Maiella Orientale, come ha spiegato anche Adamo Carulli, è da sempre stato meta di viandanti e viaggiatori sia per il passaggio del Tratturo Magno Centurelle - Montesecco, sia per la sosta dei pellegrini diretti verso la Terra Santa che passavano per di qua, seguendo le orme dell'apostolo Tommaso le cui spoglie mortali sono custodite ad Ortona sin dal XIII secolo.
I pellegrini, ha spiegato Adamo Carulli, alloggiavano solitamente a Roccamontepiano presso i monasteri di San Pietro e Santa Croce, come attestato anche dalle sepolture rinvenute dalla Sovrintendenza in località Sant'Angelo.
San Rocco, nel suo soggiorno a Roccamontepiano, avrebbe curato gli infermi tramite le abluzioni nell'acqua sacra che evidentemente era già conosciuta per le sue proprietà terapeutiche, poiché questo rito ancestrale si praticava già ben prima dell'epoca cristiana.
Non a caso, il rito dell'Ablutio, le processioni con l'offerta di grano e frutti della terra, richiamano antichi culti pagani che erano inglobate nel periodo di Ferragosto ("Feriae Augusti") che era chiamato così perché l'imperatore e le attività pubbliche andavano in ferie.
Le celebrazioni per le "Feriae Augusti" (istituite dall'Imperatore Ottaviano Augusto nel mese a lui dedicato nel 18 a.e.c.) mettono ordine in una serie di festività più arcaiche legate ad antiche divinità, delle quali San Rocco avrebbe preso sincretisticamente il posto e le funzioni, come ad esempio:
I CONSUALIA: le feste romane tra il 15 e il 21 agosto sono in onore del Dio arcaico Consus, protettore delle messi, dei raccolti e quindi dei granai e degli approvvigionamenti. In quanto divinità della terra, ad esso era consacrato un tempio ipogeo (dell' VIII sec. prima dell'era comune), in cui si lasciava entrare la luce solo in questo periodo e nei successivi Consualia di dicembre. Il culto di Consus può essere definito un culto sotterraneo cioè "ctoneo" e la presenza della Grotta di San Rocco, dove mettersi assorti in preghiera secondo l'antico rito dell'Incubazione, sicuramente ha dei caratteri ctonei in comune.
I VERTUMNALIA era la festa dedicata nell'antica Roma al dio Vertumno (latino: Vertumnus o Vortumnus), divinità agraria preposta alla maturazione dei frutti, celebrata il 13 agosto. Vertumno era considerato dai Romani di età imperiale come un dio di origine etrusca (Voltumna), accolto tra le divinità romane con un rito di evocatio, compiuto durante l'assedio di Volsinii dal console Flacco nel 264 a.e.c.
- I NEMORALIA o Festival di Diana sono le festività più importanti del mese di agosto, celebrate dagli antichi romani durante le Idi di Agosto (13 - 15 Agosto).
Queste festività sono in onore di Diana dea della caccia e protettrice della fertilità, della maternità e delle fasi lunari. Non a caso a Ferragosto è anche la festa cristiana della assunzione in cielo della Vergine Maria che ha preso il posto delle Gran Madri Agrarie.
- FESTE DEDICATE ALL:ERCOLE ITALICO: un'altra ipotesi è che San Rocco abbia preso il posto della divinità agropastorale Italica per antonomasia, ossia l'Ercole italico, il cui culto è molto sentito nei centri toccati dai tratturi. Tra l'altro ad Ercole erano in Abruzzo dedicate molte fonti sacre dove si compivano le abluzioni.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia