(ASI) L’Università per Stranieri di Perugia presenta i nuovi corsi di alta cultura, iniziativa formativa d'eccellenza che l'Università per Stranieri di Perugia ha inaugurato centanni or sono fa.
Il modulo d'iscrizione è in programma dall'11 al 15 luglio prossimo ed ha per tema: "La tradizione culturale italiana fra passato e presente." Per conoscere più in dettaglio questi nuovi corsi di alta cultura abbiamo intervistato il professor Salvatore Cingari, docente di storia delle dottrine politiche all’Università per Stranieri di Perugia.
Come nasce l'idea dei corsi di alta cultura?
Nell'ambito del lungo centenario dell'Università di Stranieri, che va dal 2021 (a cento anni dai corsi estivi di cultura italiana ancora nell'ambito dell'Università degli studi) al 2025 (a cento anni dalla nascita dei corsi di lingua e cultura italiana autonomi dalla Studi e quindi con la nascita definitiva dell'Università per Stranieri), abbiamo iniziato a studiare la storia della nostra università, valorizzando il nostro prezioso patrimonio archivistico, in un lavoro confluito in un convegno del dicembre dell'anno passato. Questo scavo ha fatto riemergere il ruolo originario dei corsi di alta cultura, cessati all'inizio del nuovo millennio e l'urgenza di farli ripartire per riprendere a fornire con essi un servizio al territorio - che è ancora ricordato con nostalgia dai perugini più maturi di anni - ma più in generale alla comunità globale di studiosi e appassionati di scienze umane e sociali.
Quali sono questi nuovi corsi?
I corsi si svolgeranno dall’11 al 15 luglio, con una lectio magistralis ogni mattina (h 11-13) e un seminario il pomeriggio (h 15-17), ogni giorno di un diverso docente di grande prestigio nazionale e internazionale, con il seguente programma: Roberto Esposito, Alessandro Portelli, Mario Alberto Banti, Donatella di Cesare e Giulio Ferroni. Il tema generale sarà: La tradizione culturale italiana e l’altro fra passato e presente.
Quale mission per questi nuovi corsi?
Questi corsi si propongono di integrare l'offerta formativa della nostra università, rilanciandone il ruolo di veicolatrice di alta cultura. Non dobbiamo scordare che nelle sue lezioni alla Stranieri Walter Binni concepì le sue teorie su Leopardi e Federico Chabod la sua "idea di nazione".
A chi sono destinati questi corsi?
Ai docenti di scuola sul territorio e ai colleghi di discipline italianistiche, a scuola e all'Università, sparsi per il mondo. Ai dottorandi e agli studenti dei corsi magistrali. Ma più in generale a tutti gli appassionati di discipline legate alla storia della cultura italiana ma anche a un più vasto spettro di problematiche legate alle scienze umane e sociali. Presto l'Università renderà note le procedure per le iscrizioni.
Laurent De Bai per Agenzia Stampa Italia