(ASI) E’ facile scrivere di loro, ma difficile farsi leggere, forse perché non leggono, forse perché non sprecano il loro tempo in così futile modo o perché dall’alto del loro olimpo raramente si aprono al dialogo con chi per vederlo bisogna chinare la testa.
Non accettano la critica e se oltre un milione di persone scende in piazza, ebbene per l’occasione saranno pure sordi ed orbi. Dall’arroganza traspare che la resistenza e l’opposizione li innervosisce.
Eppure la Resistenza è il loro vanto! Forse non sono più rossi, o chissà, si saranno scoloriti con il tempo! Sono confusi, cantano Bella Ciao ed umiliando chi giace lassù in montagna sotto l’ombra di un bel fiore, definiscono Partigiani gli immigrati irregolari.
Hanno reciso le loro radici sconfessando ogni loro creatura, a Potere Operaio oggi preferiscono il Bilderberg, alle piazze le poltrone ed i privilegi, a Lotta Continua le banche.
Si colorano di una prezzolata solidarietà “portando in salvo” solo quell’essere umano reso fonte di guadagno.
Un quadro deprimente che colora i nostri tempi, ma la colpa non può ricadere sul mostro che l’urna crea e che vive in Parlamento, ma esclusivamente su quella mano mossa da una mente inintelligibile che per sua natura finisce per amare il proprio carnefice.
In ossequio dei mercati e dei banchieri è stata messa al bando la volontà popolare e chi dovrebbe garantire la Costituzione spesso cade nella trappola della procrastinazione. La coerenza politica, oggi si è estinta ed il potere è gestito da un “democratico” buco nero alimentato e tenuto in vita dal collasso gravitazionale delle stelle.
Falsità e ambiguità, ormai assodate, da destra a sinistra non lasciano spazio alla giustizia, alla legalità ed ai diritti, la società è immunodepressa e la variopinta politica affetta da parlamentite acuta ne approfitta per violare ogni forma di democrazia.
Questo è il vero virus che sta distruggendo l’Italia, un virus che si alimenta di potere, di denaro, di privilegi e di paura. Paura di perdere quello che si possiede e paura di non ottenere quello che si desidera, paura dei deboli che temono la violenza dei forti, paura dei forti che temono la ribellione dei deboli.
Un potere che stravolge le menti che porta a non rinunciare ed a non riconoscere il proprio fallimento e la propria incapacità, che produce modelli e miscugli di surrogati politici ibridi ricchi di palesi discordanze, che adottano sistemi e linguaggi diversi, esempio ne siano le Stelle che dettavano tagli costituzionali a fronte di grandi risparmi, trascinando il paese nello spreco referendario, per poi ravvedersi un mese prima, fino a proporre il contrario.
Questa Italia, paese di santi, poeti e navigatori, ma soprattutto di saltimbanchi, malfattori faccendieri e ciarlatani, riesce sempre a stupire e con largo anticipo, a disprezzo della futura volontà referendaria, edita la Nuova Costituzione aggiornata alla legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari!
Storie di un “regime democratico” dove votare serve ben poco e dove chi vince non governa, storie d’imperio in un Vascello ricco, “a destra e a manca”, di privilegi e dispense in cui colori ed ideologie si trasformano in materiale di colliquazione.
Storie di un popolo raggirato che rischia di violare l’equilibrata rappresentanza democratica, diminuendo il numero di parlamentari, senza capire che l’unica cosa da tagliare realmente sono gli sprechi, gli stipendi ed i privilegi di chi si presta liberamente a servire la nazione.
Storie di un popolo autolesionista che consapevole della caduta dei valori e delle ideologie ostenta ancora confuse appartenenze e sbiaditi colori, un popolo che non si ama e che non ama, un popolo spettatore pagante in un teatro senza Dio.
Non più “resistere” ma ripartire dalla ricerca dell’incolore e ritrovarsi nei meriti, affermando le virtù…, è l’unica salvezza. “Le funzioni di Senatore e Deputato non danno luogo ad alcuna retribuzione o indennità” (Art. 50 dello Statuto Albertino)
Salvatore Maria Mattia Giraldi *
*Vice Direttore del Corriere Nazionale - www.corrierenazionale.net