Racconti in quarantena – Il ciabattino di Clemente Rebora di Mario Narducci

(ASI) “Dall'immagine tesa/ vigilo l'istante /con imminenza di attesa – e non aspetto nessuno: nell'ombra accesa /spio il campanello /che impercettibile spande/ un polline di suono – e non aspetto nessuno: fra quattro mura /stupefatte di spazio /più che un deserto /non aspetto nessuno”.

 

Il Poeta leggeva in un soffio di respiro che a tratti pareva smorzarsi e sembrava una candela al limite della confittura nella bugia, quando la fiammella oscilla ancora un poco, nell’ultima goccia di cera, e poi si spenge. Aveva scritto quella poesia sull’orlo della conversione, quando ancora il battesimo non gli aveva rinnovata l’anima, e la leggeva al ciabattino del convento che sapeva poco o nulla di scuola ma che l’anima l’aveva innocente come un bambino e che perciò comprendeva ogni parola di quella che era una delle più belle liriche della spiritualità cristiana del nostro tempo e forse d’ogni tempo.

“Ma deve venire; verrà, se resisto, a sbocciare non visto, quando meno l’avverto: verrà quasi perdono /di quanto fa morire”.

C’erano gli echi dei fuochi inesausti che bruciavano di passione la mistica di Avila, senza consumarla, "muoio perché non muoio" e il ciabattino pareva struggersi perché conosceva sulla propria pelle e nella propria anima la tenera travolgenza di un amore che era miele e tormento, pianto ed estasi e che lo metteva in pace senza dargli mai pace. “Verrà a farmi certo /del suo e mio tesoro, /verrà come ristoro /delle mie e sue pene, /verrà, forse già viene /il suo bisbiglio.”

Era la poesia dell’attesa, quella che per un cristiano è un avvento perenne. Il tempo di un cammino che non ha tempo perché sfocia e si placa nell’eternità. Ma per il ciabattino che ascoltava era anche il tempo dell’attesa in questo tempo: un sogno folle dal quale veniva allontanato ogni volta che pareva toccarlo con mano: perché Elia Bellebono, senza scuole e per di più senza latino, aveva un desiderio solo nella vita ed era quello di diventare sacerdote. Studi fino alla terza elementare a Cividale al Piano, nel bergamasco, dov’era nato nell’ottobre del 1912. Poi basta, perché bisognava guadagnarsi il pane e la famiglia era numerosa. Finché se lo prese la guerra, per operare in un ospedale da campo in Albania.

A 27 anni assilla il parroco con il suo sogno e questi scrive ai Francescani, ai Gesuiti e ai Domenicani: andrà nell’Ordine che per primo risponderà. La lettera che gli arriva per prima è dei Gesuiti che hanno sempre promosso la devozione al Sacro Cuore di Gesù che è la sua passione. Per lui è un segno. Lo prendono, ma come fratello laico e parte per il noviziato di Lonigo, in provincia di Vicenza, ma dopo un anno lo rispediscono a casa ritenendolo un visionario che dice di vedere e di parlare con Gesù che lo vuole sacerdote.

Riprende a fare il ciabattino, questa volta senza vincoli religiosi, nel convento dei Rosminiani di Stresa e qui incontra Clemente Rebora, con il quale, anche se più gjovane di lui, trova una intesa speciale. Il poeta e il ciabattino hanno il comune obbiettivo della santità.
Il primo per realizzarlo ha lasciato tutto, il secondo non ha mai voluto avere nulla. La cultura alta, l’intelligenza più acuta, la poesia, si sposano con l’ignoranza, l’umiltà, la scarsa e sgrammaticata scrittura. Ma l’intesa spirituale è forte ed Elia trova in Clemente Rebora, ormai sacerdote, un consigliere spirituale che non tenterà mai di smorzare i suoi desideri ma li alimenterà. Basta sapere attendere che se è volontà di Dio tutto si realizzerà.

Alla morte di Rebora, Elia passa come ciabattino e portinaio nel convento di Domodossola, dove nel 1973 avrò la ventura di conoscerlo, dietro presentazione di Maria Teresa Bruscolini, una comune amica di Urbino. Nel convento di Domodossola abitava nell’appendice povera di un’ala dell’edificio, dove lavorava e prendeva riposo la notte, spesso disturbato da satana che gliele dava di santa (si fa per dire) ragione. E’ qui che più volte l’ho incontrato, qui che mi ha fatto molte confidenze.

Una Pasqua venne a trascorrerla nella mia casa di Verbania e fu per tutti una delle più belle che ricordi. Con il mio trasferimento a Roma i contatti si diradarono. Ma durante un mio soggiorno estivo ad Urbino, seppi che era stato accolto dal Vescovo di Fano e che, con una speciale dispensa circa la preparazione teologica, si stava avviando al sacerdozio nell’eremo camaldolese di Monte Giove, dove un’estate andai a trovarlo con l’amico urbinate Pompeo Boccolacci.

Fu ordinato dal cardinale Palazzini nell’aprile del 1977 e nelle sue vesti sacerdotali la sua figura negletta di ciabattino aveva acquistato grande solennità dei gesti e nella parola. Incominciò un apostolato frenetico in giro per l’Italia, spendendosi nel sacramento del confessionale, diffondendo la devozione al Sacro Cuore e adoperandosi per la costruzione di un Santuario che sta sorgendo a Ca’ Stacciolo di Urbino con tanto di casa d’accoglienza per i giovani universitari i cui problemi aveva a cuore.

Ma per don Elia Bellebono l’attesa era terminata. Morirà il 2 settembre del 1996, dopo 19 anni di sacerdozio, e a 84 anni di età, senza vedere l’inizio dei lavori ma solo l’approvazione della licenza edilizia. Come Mosè che la vide da lontano, senza mai entrare nella Terra Promessa. Perché ai grandi e ai santi non interessa raccogliere ma seminare. Di lui mi resta una foto della Pasqua di Verbania, un’altra nell’eremo di Monte Giove, e una della sua ordinazione con tanto di dedica sgrammaticata: “A Mario che gli voglio tanto bene”.

Mario Narducci

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Ultimi articoli

  Vigili del Fuoco. Prisco: Sottoscritto con i Sindacati l'accordo per la distribuzione del fondo di amministrazione 2021. Incrementate le indennità per il servizio notturno e festivo. 

(ASI) È stato sottoscritto finalmente l'accordo integrativo nazionale con le Organizzazioni sindacali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per la distribuzione delle risorse del Fondo di amministrazione che residuano al ...

Elezioni regionali: quale futuro per l’Umbria? Se ne parla a “Nero Su Bianco” di venerdì 15 novembre

(AS) È il titolo della trasmissione “Nero Su Bianco” il talk show condotto dal giornalista Laurent De Bai in onda oggi Venerdi 15 Novembre 2024 alle ore 19.30 ...

Solo il popolo aiuta il popolo! Il Movimento No Ponte e le associazioni di Reggio Calabria organizzano una giornata di solidarietà per la popolazione di Valencia

(ASI) Il Movimento No Ponte, insieme a numerose realtà associative reggine, ha organizzato una giornata di solidarietà per sostenere la popolazione di Valencia, recentemente colpita da un’alluvione devastante. L’...

Umbria, Acerbo(PRC) senza soldi con autonomia differenziata: una catastrofe annunciata

(ASI)"Secondo le nostre stime con l'autonomia differenziata la regione Umbria dovrà fare fronte a un buco nei conti di dimensioni enormi. La stima sulle minori entrate può variare ...

Disagio giovanile nell'era del nichilismo. L'Istituto Enzo Ferrari organizza incontro con don Maurizio Patriciello  

(ASI) Castellammare di Stabia (Na) – Il 25 novembre, Giornata dedicata alla Violenza sulle Donne, dopo un percorso di riflessione sulla tutela dell'ambiente e dei minori, l'Istituto Enzo Ferrari di Castellammare ...

Roberto Fiore: Elon Musk, paladino della libertà? Solo della sua

(ASI) Rberto Fiore denuncia le contraddizioni di Elon Musk* , che si presenta come difensore della libertà di parola, ma limita di fatto tale diritto sulla piattaforma X.

Berco, Amidei (FDI): ritira i 480 licenziamenti, un plauso al Governo e al MIMIT

(ASI) "Desidero esprimere il mio plauso al governo Meloni e  al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per l'efficace gestione della vicenda Berco, che in ...

Qualche puntino sulle i a proposito di migranti

(ASI) La questione dei migranti che arrivano nel nostro Paese è un problema enorme e di difficile soluzione. Su questo credo non ci siano dubbi, nonostante le irresponsabili semplificazioni che cercano ...

Cadore, Istituto Friedman: apice antisemitismo, presentiamo esposto contro Hotel

(ASI) Il rifiuto di ospitare due turisti israeliani da parte di un Hotel di Belluno è un fatto di una gravità inaudita e potrebbe configurare il reato di discriminazione razziale. ...

Venezuela, nuove tensioni con gli Usa

(ASI) A breve potrebbe tornare ad infiammarsi lo scontro tra Usa e Venezuela. L’ostilità di Washington nei confronti del governo chavista è nota, da circa 25 anni gli Usa provano a ...