(ASI) Teramo - Bosco Martese sui Monti della Laga è un luogo ricco di miti e leggende dove ogni albero ha una storia da raccontare. Bosco Martese, è l’habitat del picchio, animale messaggero di Marte, dio delle guerra e protettore delle aree verdi che i Piceni colonizzarono seguendo il volo del sacro uccello.
Per il geografo greco Strabone il Picchio Verde era antropologicamente il totem legato all’origine dei Piceni. In zona sono stati ritrovati dei cippi miliari dell’antica Via Metella. Nel 217 a.C., Annibale vittorioso sul Lago Trasimeno, sarebbe passato per la Via Metella, diretto a Canne.
A testimonianza del suo passaggio alcuni toponimi come: “Valico di Annibale”, "Tracciolino di Annibale", “Macera della Morte”, “Monte dei Morti”, “Monte Romicito”, “Valle dell’Inferno”. I Monti della Laga, sono la montagna in pietra arenaria più alta degli Appennini col Monte Gorzano 2458 mt s.l.m..
Essi sono l’habitat naturale per nascondersi, grazie alle profonde grotte e al bosco che arriva oltre i duemila metri. Terra di confine fra lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli, è stato infestato dal banditismo fra Cinquecento e Settecento.
Si raccontano le gesta del bandito Marco Sciarra, il “Robin Hood” di Bosco Martese, di suo nipote Santuccio da Froscia, di Valerio da Force e di don Donato de Donatis, detto il “prete spretato”.
La "Battaglia di Bosco Martese", uno dei primi scontri della "Resistenza" nella Seconda Guerra Mondiale, è avvenuta il 25 settembre 1943 in località Ceppo, allorché formazioni partigiane nascoste fra queste montagne tesero una imboscata alla colonna dell'esercito tedesco. Se volete seguire le gesta di Annibale, dei briganti e dei partigiani di Bosco Martese, c’è il “Trekking della Metella” fra il Ceppo e Castel Manfrino.
Col Cristianesimo, Marte fu sostituito da San Martino ( “piccolo Marte”), la cui festa si celebra l’11 novembre col vino novello, le castagne e gli immancabili funghi di cui il bosco è ricco. Per festeggiare San Martino sono organizzate escursioni ai ruderi della chiesetta del santo su una collina ai piedi del Colle Cavallo.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia