Personale di pittura “Bolle di carta, come conchiglia fragile” di Maria Teresa De Nittis. dal 18 novembre al 9 dicembre 2017, presso la Galleria Mentana di corso Vecchio, 134 - Terni.
(ASI) “L’Anima ondeggia. Memoria e visione del giardino dell’isola” , (Centro Polifunzionale di San Domino, Isole Tremiti dal 23 luglio al 31 agosto 2014), si intitolava così la prima mostra di Maria Teresa De Nittis, con cui iniziava la trilogia, che rispondeva ad un preciso progetto dell’Artista di voler aprire una finestra sul suo mondo e sul paesaggio marino e terrestre dell’arcipelago natio delle Tremiti, in tutte le sorprendenti variazioni. La mostra comprendeva oltre 40 opere tra oli, acrilici e acquarelli e includeva un percorso poetico e documentario con preziose informazioni su aspetti non minori di queste piccole isole garganiche, e opere di artigianato in pietra locale, argille e rame.Attraverso narrazione e immagini pittoriche, l’artista,ricreava colori, rumori e profumi del giardino dell’isola: la bella San Domino, che in tempi remoti, già i monaci lateranensi descrivevano quale “Orto di Paradiso”, nell’Eden delle Diomedee, dove il pensiero ondeggia, contempla, ha visione, tanto da conservare memoria ed estrarne ispirazione anche a distanza, in futuro. Successivamente, una seconda mostra,(Terni,Cenacolo San Marco 23 aprile,6 maggio) promossa dall’Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali(ISTESS) ,in occasione della Giornata Mondiale per la salvaguardia del pianeta, mirava all’analisi dei fenomeni di mutamento di forma,di aspetto, di struttura nel susseguirsi di avvenimenti, provocati dall’evoluzione climatica del pianeta,dalle origini della vita, miliardi di anni fa,testimoniato dai reperti fossili, alle tragedie e danni attuali nei fenomeni meteo più intensi e sostanzialmente sconosciuti a cittadini, amministratori,tecnici. Transizione – La terra l’ammonite il mare- un titolo inequivocabile per una seconda raccolta di opere della trilogia di Maria Teresa De Nittis; la Transitio-onis dal latino, derivato di transire “passare”, indica la fase intermedia di un processo,nella quale si altera la condizione di equilibrio che si aveva nella fase iniziale,e che dà luogo poi a una nuova condizione di equilibrio Il tema ricorrente dell’Ammonite, diviene quasi un simbolo della ricerca pittorica di Maria Teresa De Nittis,affidandosi alla percezione del divino nelle corrispondenze del creato e all’istintivo senso di bellezza. Questa forma( spirale di Archimede) partorita dalla natura, peraltro scelta per svariati altri oggetti come le galassie, gli uragani, ecc.., è talmente armonica ed ipnotica dall'aver ispirato opere d'arte come quella dell'americano Frank Lloyd Wright, che ha progettato il museo Guggenheim di New York secondo la sua struttura. Ma già il grande Leonardo da Vinci ne restò ammaliato, immortalandola nell'opera Leda e il Cigno nei capelli raccolti, e ancora sottoforma di vortici in un'impressionante serie di schizzi catastrofistici ispirati al Diluvio. E lo stesso dio indù Shiva, danzante, ha in mano questa conchiglia come simbolo della Creazione. Le ammoniti(fossili guida per i terreni dell’Era Mesozoica), piccole e semplici creature marine,caratterizzate da una conchiglia esterna,piano spirale,divisa internamente in camere da setti complicati, apparvero nel periodo Devoniano e si estinsero alla fine del Cretacico. La rassegna,trovava un suo finale impatto nell’evoluzione degli organismi dell’antico Mare, meduse, stelle marine,pesci,conchiglie.
La trilogia si conclude con la mostra : “Bolle di carta, come conchiglia fragile” allestita in uno spazio per le esposizioni contemporanee all’interno della Galleria Mentana di corso Vecchio, 134,nel cuore di Terni, l’antico cardo del municipium romano e promossa dall’Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali(ISTESS) nell’ambito del Terni Film Festival - Popoli e Religioni. La conchiglia è delicata, Subtle, una parola-concetto che in inglese sottintende la fragilità; ha il suo habitat nei bassi e sabbiosi mari tropicali; il suo nome è Hydatina Vescicaria, ma è conosciuta come Bolla di carta; ed è sulla carta che Maria Teresa De Nittis impara a dipingere con la tecnica dell’acquerello, quando da ragazza viveva a San Domino,l’isola maggiore dell’arcipelago delle Tremiti; è tra “le carte” della biblioteca dell’archivio di Stato di Terni, che trascorre gran parte della sua vita professionale di bibliotecaria. E’ la carta, un materiale spesso dato per scontato, continua a stimolare e arricchire la sua sensibilità di artista, così squisitamente acuta, da essere in grado, ricorrendo a tecniche particolari, di ottenere risultati estremamente suggestivi, con acqua e pigmenti colorati, mettendo in luce, nelle sue opere,in modo innovativo, la perenne validità di un supporto scrittorio e pittorico antichissimo. La conchiglia, metafora di una fragilità che resiste, è spesso evocata e illustrata da Maria Teresa De Nittis, è come voler riconoscere la propria fragilità,ma senza aver paura della propria sensibilità. “Fragile”, tale è la bellezza, ce lo insegna il latino dall’espressione “frangere”: spezzarsi,rompersi.
Catalogo a cura di Edoardo Desiderio e Marco Grilli;
presentazione della prof.ssa Stefania Parisi, direttrice dell’ISTESS;
Stampa: Copyservice, Terni 2017.
Presenti nella mostra, oggetti di artigianato artistico creati dall’artista.
Segreteria organizzativa
Dr. Edoardo Desiderio
Tel.3492529896 – 3476355547