Terni: Grande successo per l’inaugurazione della mostra di pittura “Transizione – La Terra l’Ammonite il Mare” di Maria Teresa De Nittis.

MostraTerni1Intervista esclusiva di Agenzia Stampa Italia

(ASI) Terni – Sabato 23 aprile presso il Cenacolo San Marco in Via del Leone, 12 sede storica dal 1975 per eventi e mostre dell’Associazione Culturale ISTESS (Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali) è stata inaugurata la mostra di pittura “Transizione – La Terra l’Ammonite il Mare” di Maria Teresa De Nittis.

L’artista, originale nei temi e nel segno, descrive la Transizione attraverso tre elementi:

la Terra, l’ammonite e il Mare.

Il tema della Terra, prima dell’”era della nuova vita” con la comparsa dell’uomo, introduce la rassegna di 20 lavori su carta tra acrilici e acquerelli, di piccolo, medio formato che evidenziano un’evoluzione della sua ricerca, nei titoli che rievocano le antiche vestigia di una storia remota, tracce di ritrovamenti, sedimento fossile, le ali della libellula, e nei frammenti di foglie di Neuropteris. Il tema ricorrente dell’Ammonite, diviene quasi un simbolo della ricerca pittorica di Maria Teresa De Nittis, affidandosi alla percezione del divino nelle corrispondenze del creato e all’istintivo senso di bellezza. La rassegna, trova un suo finale impatto nell’evoluzione degli organismi dell’antico Mare, meduse, stelle marine, pesci, conchiglie, come si evince da alcuni titoli delle opere, forme stellate, cephalus, stella di mare, conchiglie, tra le argille marine e transizione: da pesce ad anfibio. Presenti inoltre nella mostra, oggetti di artigianato artistico creati dall’artista.

L’inaugurazione della mostra è stata presentata dalla Direttrice dell’ISTESS, Prof.ssa Stefania Parisi e dai due curatori del catalogo Edoardo Desiderio e Luca Proietti Scorsoni. Durante la manifestazione è stato proiettato il video con le 20 opere esposte

dalla De Nittis con le suggestive musiche di Lorenzo Tempesti (https://www.youtube.com/watch?v=MjAGKmDoMFw ).

Di seguito pubblichiamo le interviste rilasciate ad Agenzia Stampa Italia dall’artista

Maria Teresa De Nittis, dalla Direttrice dell’ISTESS Prof.ssa Stefania Parisi e dai curatori del catalogo “Transizione – La Terra l’Ammonite il Mare” Edoardo Desiderio e Luca Proietti Scorsoni.

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Intervista all'artista Maria Teresa De Nittis

Siamo in un contesto splendido, tipico della nostra tradizione: il Cenacolo San Marco, che all’interno custodisce antichi affreschi; la Crocifissione, Madonna della Misericordia, immagini di Santi databili tra 1464 – 1468 e la Madonna col Bambino al cinquecentesco Altare maggiore, di Bartolomeo da Miranda, un luogo d’arte, un luogo sacro che incontra il profano creativo, cioè l’arte. Il focus di Agenzia Stampa Italia e Umbria Notizie Web si concentra su un’artista importante: Maria Teresa De Nittis, nasce in Puglia, Bibliotecaria e Ceramista.

Assisteremo dal 23 Aprile al 6 Maggio nella stupenda cornice del Cenacolo San Marco a Terni alla mostra “Transizione – La Terra l’Ammonite il Mare”.

Un’artista a tutto tondo: scrive, dipinge, è un’artista tipica della migliore tradizione italiana.

Con il segno e il colore, l’artista comunica il suo sentire e il suo operare esponendosi a un confronto di pubblico e critica, lei ha scelto un tema complesso, quanto affascinante per una mostra, qual è il suo linguaggio artistico, cosa intende comunicare?

Ringrazio, innanzitutto la prof.ssa Stefania Parisi e l’ISTESS per il patrocinio concesso a questa mia iniziativa, Edoardo e Luca per il prezioso contributo al catalogo e alla mostra: mi presentano come un’artista; un’artista però che crede nel valore dell’informazione culturale, convinzione che ha origini nella mia formazione professionale di bibliotecaria con i beni culturali; il linguaggio culturale è ampio (letterario, musicale) in questo caso è linguaggio artistico, già chiarito in 4° di copertina del catalogo della mostracon la citazione esplicativa “Come mi sembra più facile e più bello,più rapido e chiaro,descrivere con il segno e il colore, il percorso necessario della vita disegnato da una legge universale: spirale che danza e si trasforma in un cerchio e poi di nuovo, una spirale che cambia forma e intensità,ma rimane sempre nella stessa tonalità.

Esiste un contributo proprio di chi ha una sensibilità da esprimere; la sola opera non basta, è necessario cogliere anche l’esperienza che viene colta dagli altri. Non credo di dovervi spiegare cose che voi non sapete, piuttosto mi interessa cogliere ciò che voi osservatori, riuscite a individuare nei miei lavori, credo in un’arte utile, in un linguaggio socialmente utile, che non resti nel mio laboratorio o un’esclusiva per gli addetti ai lavori. In genere individuo un tema, un soggetto, lo sviluppo; ciò accade quando un’esperienza o un avvenimento mi racconta qualcosa, mi lancia un messaggio. Tutto avviene nella mia mente, penso... mentre mi occupo di altre cose, della mia famiglia, per esempio, di libri, di poesia, di problemi ambientali, sociali. In realtà la fase artistica non è l’esecuzione materiale di un dipinto o di un oggetto, quello è solo il momento conclusivo del mio processo culturale. Questa mostra parte da una premessa legata al tema della transizione, al mio “transire” da un’esperienza all’altra nella ricerca di equilibrio e perfezionamento spirituale e artistico. Per toccare solo il tema pittorico si può notare che i soggetti rievocano il processo affascinante di organismi, il loro passaggio, l’evoluzione durante le varie ere geologiche, testimoniato dai fossili, dell’antico mare; l’estinzione di forme di vita complesse e perfette come le ammoniti, invitano a una riflessione.

Qual è il suo linguaggio pittorico? Le tecniche, i supporti, i materiali impiegati nelle sue opere?

 

Non mi sono mai limitata a un linguaggio pittorico, non c’è l’adesione a un’estetica o ad un filone particolare. Qualsiasi cosa io trovi che m’interessa nel mio laboratorio, sul mio tavolo da lavoro, per terra, per strada diventa oggetto d’interesse. Qualunque cosa o supporto, mi attrae, carta, stoffa, fotografie, sassi, conchiglie, legni, fili di rame ,alluminio persino la colla. L’effetto pittorico delle tecniche miste m’interessa molto, adopero, smalti, acrilici, oli, acquerelli, indistintamente, senza un ordine preferenziale. Vorrei concludere con una citazione di Oliver Sacks, neuro scienziato e scrittore britannico, scomparso nel 2015, una sua esperienza ha ispirato il famoso film “Risvegli”, interpretato da Robert De Niro, che mi sembra sintetizzi molto bene il mio sentire a proposito del linguaggio artistico: “Possedere il linguaggio, pensare, comunicare, creare una cultura…sono un dono, il più meraviglioso tra i doni che una generazione fa all’altra”.

Un’altra interessante domanda che vogliamo porle, è se la conoscenza che ha avuto modo di apprendere attraverso l’essere una bibliotecaria, dove tutto è pregnante di sapere, di conoscenza, di storia, di creatività ha influito cosi come l’essere nata in una stupenda regione, la Puglia e in particolar modo nelle Isole Tremiti?

L’esperienza di Bibliotecaria all’Archivio di Stato di Terni è stata fondamentale per la mia formazione culturale. Infatti se oggi parlo di linguaggio culturale, lo devo proprio all’esperienza di ben 36 anni vissuti tra i libri in Archivio di Stato, di libri particolari perché parliamo di libri di storia, di pubblicazioni dei Beni Culturali, di mostre. Per me è stata veramente una grande palestra, da li ho trovato anche tanti stimoli, mi sono appassionata alla scrittura, mi sono perfezionata. Direi che è stata fondamentale l’esperienza con i Beni Culturali come Bibliotecaria, un lavoro affascinante lavoro editoriale che mi ha permesso poi di essere un’autrice. Anche in questo caso in questo catalogo mi sono avvalsa dell’aiuto di un grafico ma il catalogo l’ho realizzato da sola, proprio grazie all’esperienza che ho maturato a contatto con i libri e l’editoria, ho imparato come si compone un libro, dalla nascita, è veramente affascinante!. Per quanto riguarda la mia terra natia la Puglia le Isole Tremiti, devo la passione a questa terra, l’ho portata sempre con me. Questa nostalgia, dovuta alla lontananza dalla mia terra e dal mare è stata un grande motivo di ispirazione, un angolo della mostra è dedicato alle Tremiti, alla Puglia, all’Autochthon Art, a materiali e supporti recuperati sulle isole.

Ci ha fatto vivere un percorso sublime, attraverso una mostra, che secondo il mio modesto parere, è una mostra molto interessante perché la transizione è in sintonia anche con questo periodo della difesa della nostra terra, è in sintonia con l’amare ciò che ci sta di fronte.

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Intervista al curatore Luca Proietti Scorsoni,

Maria Teresa De Nittis, “Transizione – La Terra l’Ammonite il Mare” ne parliamo con Luca Proietti Scorsoni, curatore del catalogo. Innanzitutto, mi complimento per aver preso parte all’organizzazione di questa mostra. A lei chiedo si può arrivare a credere che più profondi significati dell’arte sorgano da fonti remote, forse soprarazionali, lei come “intermediario” critico ci può fornire un’opinione o interpretazione sulla personalità di Maria Teresa De Nittis?

Innanzitutto la ringrazio per i complimenti, io ho questa certezza, che l’intera opera della De Nittis, ancor prima che nella contezza dell’atto operativo, trovi il suo pieno compimento nelle origini dell’artista, cioè in quel legame carsico ma vincolante che unisce la pittrice con i luoghi della sua epifania, laddove fondamentalmente è scoccata quella scintilla sorgiva e ancestrale per certi aspetti la cui impronta è visibile in ogni singola creazione. Io mi spingerei oltre, vorrei anche provare a fare un parallelismo filosofico parlando anche dell’innatismo platonico, laddove fondamentalmente la De Nittis mostra che Lei aveva in se tutto quel fuoco creativo che poi ha esplicitato le sue singole opere e grazie all’esperienza, grazie all’aver affinato la sua arte poi è riuscita in qualche modo ad esplicitarla e a rendere la sua arte condivisa con noi tutti..

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Intervista al curatore Edoardo Desiderio

Oggi presentiamo una mostra in questo luogo stupendo: il Cenacolo San Marco a Terni. La personale di pittura “Transizione – La Terra l’Ammonite il Mare” di Maria Teresa De Nittis dal 23 Aprile al 6 maggio.

Ne discutiamo anche con un altro curatore di questa mostra, Edoardo Desiderio. Transizione - La Terra l’Ammonite il Mare, titolo inequivocabile per la raccolta delle opere della De Nittis, mira alla riflessione sui danni provocati dall’uomo al pianeta? Lei pensa che l’Artista con la forza della sua contemporaneità debba avere la capacità di leggere la realtà e coinvolgere per sensibilizzare chi guarda le sue opere?

Un titolo molto importante per questa mostra, che deriva proprio dalla parola “Transizione” quindi un passaggio, ovvero transire, da una posizione di equilibrio a un’altra, questa parola la troviamo nella nostra quotidianità, in tutti gli aspetti sociali, dall’economia, dalla politica, ma soprattutto dall’ambiente. Proprio ieri si è festeggiato un evento molto importante, una giornata dedicata al nostro pianeta, l’ISTESS, sapientemente ne ha organizzato un concerto e oggi anche grazie a questa mostra ripercorriamo il tema dell’ambiente grazie a tre elementi fondamentali che sono la Terra, l’Ammonite e il Mare. La Terra è l’elemento a cui noi tutti siamo fortemente legati soprattutto l’artista, come ha ricordato Lei prima, soprattutto per quanto riguarda le Isole Tremiti, la sua terra natia; ma anche l’Ammonite che ci fa ricordare il passato quindi la storia della nostra famiglia della nostra terra e poi in ultimo il Mare che sicuramente l’artista conosce molto bene, l’arcipelago delle Isole Tremiti. Questi sono tre elementi chiave del percorso che viene illustrato attraverso questa mostra con 20 opere significative.

Per quanto riguarda che cosa ci trasmette l’artista, io credo che trasmetta delle emozioni, credo che un’artista deve saper trasmettere delle emozioni e Maria Teresa De Nittis lo ha sempre fatto, anche nelle mostre precedenti, ricordo “L’anima ondeggia” che è stata presentata nell’Isola di San Domino alle Tremiti, ma anche in questa mostra l’artista è riuscita a trasmettere dei valori e soprattutto è riuscita a trasmettere il suo vissuto, questo credo che sia la cosa più importante.

 

Intervista alla Prof.ssa Stefania Parisi

Siamo a Terni nel Cenacolo San Marco sede storica dell’ISTESS per la mostra di pittura “Transizione – La Terra l’Ammonite il Mare” di Maria Teresa De Nittis. Ne parliamo con la Direttrice dell’ISTESS, Prof.ssa Stefania Parisi.

L’Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali di Terni si configura come un’Associazione Culturale di Volontariato, qual è l’offerta e il servizio culturale per la città di Terni e il territorio della Diocesi di Terni Narni e Amelia?

Ringrazio Agenzia Stampa Italia per questa domanda che mi da l’opportunità di far conoscere ancora di più la nostra associazione, l’ISTESS è l’Istituto Diocesano di Cultura ed è a base associativa quindi democratica, assembleare ha un suo Direttore che viene eletto, che sono io in questo momento e il Presidente Onorario è il Vescovo Diocesano. L’ISTESS è un associazione culturale a tutti i titoli e si propone di dare un’offerta alla Città, all’Umbria, al territorio nazionale attraverso diversi eventi che hanno la caratteristica della continuità e dell’apertura, quindi no confessionalismi ma dialogo interreligioso entrando in dialogo anche l’emergenza del nostro tempo. Ad esempio tutto il filone delle sette arti         - oggi abbiamo la pittura e l’artigianato - quindi arti figurative, ma abbiamo anche arti musicali nella nostra sede, che non è più Chiesa ma è un auditorium che è il Cenacolo San Marco si realizzano spesso dei concerti, interessanti, particolari sia perché valorizzano maestri locali e sia perché a volte vengono realizzati a temi, ieri sera per la giornata mondiale della Terra, abbiamo organizzato insieme all’Orchestra d’Armonia un concerto “la musica e la terra” ma realizziamo anche un Festival del Cinema Internazionale “Popoli e Religioni” che è giunto alla XII edizione, che si prefigge come dice il titolo “Popoli e Religioni” proprio di fare del veicolo cinematografico il luogo dell’incontro della conoscenza reciproca con le altre religioni con le altre culture, perché il presupposto da cui muoviamo e la mete verso cui tendiamo è realizzare insieme ciò che di bello la natura umana, la vita umana, la terra offre. ”La bellezza salverà il mondo” diceva Papa Bendetto XVI, ed è vero, la nostra gioia la nostra letizia - dice Papa Francesco - si fonda sulle cose belle, l’uomo ha bisogno della bellezza e il creato è il primo libro della bellezza che Dio ci ha donato. Ecco perché ospitiamo queste belle mostre, questa di oggi di Maria Teresa De Nittis, si incentra proprio sulla tematica della bellezza del creato e io direi della sacralità del creato, perché attraverso la transizione, attraverso le storie delle ere geologiche, che contrassegnano il cammino dell’universo si realizza un itinerario che tende verso la valorizzazione della bellezza e la tesi che oggi espone questa mostra è quella che il creato va difeso, va tutelato, va protetto come un tesoro che si mette in uno scrigno perché non venga derubato non venga rovinato e così è per la natura. Ringrazio davvero la pittrice e l’artista perché è polimorfica nella sua produzione artistica che sa darci questo messaggio che entra perfettamente in sintonia anche con la vocazione dell’ISTESS.

Ringraziamo la Direttrice dell’ISTESS, la Prof.ssa Stefania Parisi per averci condotto in un itinerario che io chiamo sublime e la bellezza ci salverà.

A cura di Redazione Agenzia Stampa Italia

 Fonte: Fabio Tosti Photographer

 

 

 

 

 

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