(ASI) Rocca Calascio - Fino al 6 settembre si tiene a Rocca Calascio (AQ), con apertura dalle ore 10.00 alle 18.00, la mostra "Zampognari mito dell'Abruzzo Pastorale", progettata e
realizzata a spese dell'esperto Antonio Bini, con la partecipazione gratuita dell'Associazione Zampogne d'Abruzzo e con l'ospitalità dei proprietari del rifugio.
Rocca Calascio, noto a livello internazionale per essere stato il set cinematografico di importanti film, è una rocca abruzzese con annesso antico borgo medioevale fortificato, nel territorio del Comune di Calascio, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, ed è uno dei castelli più alti d'Italia, a 1460 metri s.l.m.. La fondazione della rocca si fa risalire intorno all'anno 1000, anche se il primo documento storico che ne attesta l'esistenza è del 1380. L'opera di fortificazione medievale aveva prevalentemente funzione di avvistamento e di comunicazione con altre torri e castelli, fino al Mar Adriatico.
Infatti, il castello, che domina la Valle del Tirino e l'altopiano di Navelli, a poca distanza dalla piana di Campo Imperatore, è situato su un crinale, in una posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo e d'osservazione per il controllo anche dei flussi transumanti.
Il borgo medievale fortificato, da sempre abitato da pastori, non è sopravvissuto al declino del mondo pastorale che per secoli ne caratterizzò l'economia e la cultura. Gli ultimi abitanti che emigrarono lasciarono definitivamente Rocca Calascio nel 1956, consegnando l'antico borgo all'abbandono, al degrado e al silenzio. E con il declino della pastorizia, caddero nel dimenticatoio anche gli zampognari.
Lo zampognaro è il pastore suonatore della zampogna, uno strumento musicale arcaico a fiato, diffuso in Italia centro - meridionale, da non confondere con la cornamusa, diffusa nel Nord Italia e nel Nord Europa.
Oggi gli zampognari sono prettamente quei musicisti, vestiti con abiti caratteristici, che con l'arrivo delle festività natalizie, percorrono le vie della città suonando canzoni tradizionali. Essi sono una presenza fissa nel presepe napoletano, dove trovano posto vicino la capanna della Sacra Famiglia.
Invece, in ambito rurale e pastorale, la zampogna accompagnava gli accadimenti di tutto l'anno, come balli, feste, processioni e rituali.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia