(ASI) Perché gli alleati durante la guerra non hanno mai colpito Auschwitz o la ferrovia che lo collegava al mondo esterno pur trovandosi nei pressi di un distretto industriale?
A questa domanda che da 70 anni consuma gli storici ha cercato di dare una risposta il giornalista Rai Arcangelo Ferri nel suo libro, edito da il Saggiatore, “Bombardate Auschwitz – Una speranza negata” testo che riprende una vecchia inchiesta televisiva fatta dall’autore con il giornalista Angelo Saso.
La questione appare molto complessa come l’ambizioso obiettivo dell’autore che tramite documenti inglesi e statunitensi ha cercato di ripercorrere le vicende burocratiche e militari di quel periodo.
Dal testo si evince come gli alleati avessero una buona conoscenza del campo, tra l’aprile 1944 ed il gennaio ’45 gli aerei alleati realizzarono circa 30 foto dall’alto della zona ma nonostante le pressioni della comunità ebraica, specie a Washington, indirizzarono sempre le loro azioni verso altri obiettivi, ufficialmente per evitare di causare morti tra i prigionieri del campo.
Dalle fonti utilizzate dall’autore sembra evidente il ruolo avuto dai vertici militari dello Zio Sam nell’aver sempre voluto evitare questa azioni nonostante le varie rassicurazioni del primo mandatario di Washington Roosvelt che, pressato dagli ambienti ebraici, arrivò anche ad affermare: “ I mulini degli dei macinano lentamente, ma macinano straordinariamente fino” anche se le macine alleate rimasero sempre ferme.
Con il senno di poi e conoscendo la storia viene quasi da ipotizzare che gli anglo-americani decisero di non bombardare Auschwitz dove, da est, stava arrivando l’Armata rossa per non turbare quella spartizione del mondo cui Roosvelt e Stalin stavano lavorando nemmeno troppo silenziosamente.
Da segnalare, in appendice al testo, I protocolli di Auschwitz, il rapporto realizzato da Rudolf Vrba (nome di copertura di Walter Rosenberg) e Alfred Wetzler due ragazzi fuggiti dal campo che fornirono agli alleati notizie sul posizionamento degli alloggi e delle altre strutture che però i liberatori non utilizzarono mai.
A. Ferri “Bomardate Aushwitz – Una speranza negata”, il Saggiatore, pagg. 186, 16,00 euro.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia